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Sapevate che Tolkien ha preso ispirazione da un GRANDE della mitologia Norrena per Gandalf?

La mia passione per Gandalf, ma in generale per Tolkien e per la sua opera di imponente magnificenza, ormai non è un segreto. Facendo ricerche online ho scoperto cose che non sapevo: nello specifico, sulle lettere e pensieri dello scrittore, emerge che alcune figure come quella dello Stregone Bianco hanno dei paralleli davvero interessanti con alcune figure della mitologia norrena. Nello specifico Gandalf sembra essere il “doppelganger” di Odino.

Il riflesso di Odino in Gandalf: un legame mitologico profondo

Gandalf e Odino sono rappresentati come saggi anziani, con barbe lunghe e abiti umili, simili a quelli di un mendicante. Questo aspetto serve a renderli meno imponenti e più accessibili, pur mantenendo un’aura di mistero e saggezza. Il loro aspetto fisico riflette la loro capacità di interagire con gli esseri umani senza rivelare la loro vera natura divina o semi-divina. Questa sorta di finzione, di mascherata. è una caratteristica comune nei racconti mitologici e consente loro di guidare e influenzare gli eventi in maniera discreta.

I cavalli non sono semplici mezzi di trasporto, ma simboli del loro potere e status. Sleipnir, il cavallo a otto zampe di Odino, rappresenta la sua capacità di viaggiare tra i diversi mondi della cosmologia norrena. Allo stesso modo, Shadowfax (Ombromanto in italiano), il cavallo di Gandalf, incarna nobiltà e velocità ineguagliabili, simboleggianti la forza e la libertà. Questi animali servono anche come ponti tra i loro padroni e il mondo naturale, rafforzando il legame tra il divino e il terreno.

Sapevate che Tolkien ha preso ispirazione da un GRANDE della mitologia Norrena per Gandalf?

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Il tema del sacrificio e della rinascita è cruciale sia per Gandalf che per Odino. Gandalf, affrontando il Balrog, muore e rinasce come Gandalf il Bianco, più saggio e potente. Odino si sacrifica, impiccandosi all’albero Yggdrasil per otto giorni, ottenendo in cambio una profonda saggezza runica e conoscenze occulte. Gli atti di auto-sacrificio non solo li rendono figure di grande potere, ma enfatizzano anche la loro dedizione alla causa più grande di guidare e proteggere.

Le armi e gli oggetti magici sono estensioni dei loro poteri e ruoli. La lancia Gungnir di Odino e l’anello Draupnir sono ricchi di simbolismo mitologico, implicando la sua sovranità e capacità guerriera. Analogamente, la spada Glamdring di Gandalf e il suo bastone magico sono non solo strumenti di battaglia, ma anche simboli della sua autorità e saggezza. Tali oggetti hanno significati profondi che trascendono la loro utilità fisica.

Come mentori e consiglieri, guidano e influenzano gli eventi con saggezza e intuizione. Utilizzano uccelli – corvi per Odino e aquile per Gandalf – come messaggeri e spie, estendendo la loro percezione oltre i confini umani. L’utilizzo di creature alate sottolinea la loro connessione con il mondo naturale e il loro ruolo come custodi di conoscenza.

L’immagine dell’errante è centrale sia per Gandalf che per Odino. Questa presenza errante simbolizza la loro ricerca continua di conoscenza e la loro partecipazione a eventi di portata globale. In qualità di viaggiatori, essi osservano, influenzano e guidano discretamente, mantenendo un equilibrio tra il mostrare il proprio potere e il rimanere un osservatore imparziale. Come dicevo prima, la loro discrezione li rende figure chiave e misteriose nei loro rispettivi mondi narrativi.

Gianluca Cobucci

"Se c’è in giro una cosa più importante del mio IO, dimmelo che le sparo subito"
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