Una zebra a pois, è una grande novità. A pois, a pois, a pois!
Quando la nostra Mina cantava questa canzone negli anni ‘60, con la sua splendida voce, non si immaginava certo che le sue parole sarebbero diventate realtà. E diciamocelo, nemmeno noi.
Invece, dallo scorso 14 Settembre nella Riserva faunistica di Maasai Mara in Kenya, le parole di Mina suonano come una profezia, per annunciare quello che è un evento a dir poco particolare: la nascita di una zebra… A pois!
Tira, la Zebra a Pois
Il cucciolo si presume abbia pochi mesi di vita e le sue foto sono state pubblicate sulla pagina Facebook di Wildest Africa facendo il giro del mondo in poco tempo.
Dalle foto si nota che il manto è coperto da piccoli pallini bianchi invece delle usuali strisce. Inoltre, per rendere la cosa ancor più strana (come se già non lo fosse abbastanza) si nota evidentemente dagli scatti che i colori della piccola zebra sono invertiti: il manto scuro ed i pois bianchi!
Il post Facebook riportante questo buffo dono della Natura è ovviamente piaciuto moltissimo agli utenti, che lo hanno condiviso ben 36mila volte.
I veterinari della Riserva keniota garantiscono che non è opera dell’uomo ma un esemplare e non il primo di zebra melanica, cioè con una mutazione genetica dovuta ai livelli di melanina, appunto, tale da rendere il suo manto scuro invece che bianco.
Ma nessuno degli esemplari di zebra melanica fino ad ora documentati era però a pois, come riporta il post di Wildest Africa.
Perché questo nome?
Il cucciolo, notato e fotografato da una guida della Riserva di nome Antony Tira durante un safari, è stato battezzato proprio col nome del suo scopritore: “Tira”.
Inizialmente ho pensato che fosse stata catturata e poi contrassegnata per qualche motivo di monitoraggio. La prima volta che l’ho vista ero confuso.
Inutile dire che la zebra Tira è ormai una star del parco e che i turisti accorrono a bordo delle loro jeep per fotografarla, rubando la scena ai potenti leoni ed ai maestosi elefanti che la facevano prima da padroni o agli gnu, che attirano centinaia di turisti ogni anno durante il periodo, questo, delle migrazioni.
Insieme ai turisti però, per fortuna anche diverse associazioni che operano in Kenya si sono mobilitate con un appello affinché l’animale sia protetto. Studiato e fotografato certo, ma rispettato. E protetto non solo dai curiosi, ma anche dai predatori che potrebbero individuarlo più facilmente delle altre zebre proprio a causa della sua unicità.
Ci auguriamo dunque che il caso della piccola (o piccolo? Il sesso non è ancora noto) zebra a pois, Tira, un bellissimo regalo che la Natura ci ha voluto donare, sia sì oggetto della curiosità dei turisti, ma che sia un turismo consapevole, finalizzato a far conoscere le meraviglie della Natura nel loro habitat e nel loro pieno rispetto e non un fenomeno da baraccone come spesso accade in questi casi.
E allora non ci resta che dire: benvenuta al mondo Tira!
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