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Youtube può aiutarti con il posizionamento sui motori di ricerca, ecco come

Chiunque abbia un blog o un sito su cui pubblica, tra i vari contenuti, anche articoli informativi, si sarà sicuramente imbattuto nel problema della stagionalità di alcune query di ricerca. Ciò incide sul traffico delle parole chiave con cui una pagina si è posizionata sui motori di ricerca, in particolare su Google.

Come è facilmente osservabile, sia l’interesse variabile degli utenti, sia la partecipazione di altri concorrenti, anche se sarebbe più corretto parlare di competitors, rappresentano fattori in grado di scalzare il rank di un articolo su determinate keyword. Talvolta, questa eventualità può occorrere anche su grosse porzioni del proprio blog o sito web, sicuramente non un accadimento gradevole dato il lavoro svolto.

Youtube, ancora di salvezza

E’ qui che entra in gioco una piattaforma spesso sottovalutata in termini di risultati prettamente SEO, parliamo di Youtube. Innanzitutto, il fatto che si tratti di un contenitore di contenuti video, fa pensare che non ci sia molto in comune con il cugino maggiore Google. Tuttavia, non bisogna scordarsi che entrambi i progetti sono di proprietà della medesima azienda, e non è un caso che siano ben integrati tra loro.

Per questo motivo, la fortunata piattaforma di video potrebbe rivelarsi un’ancora di salvezza per tutte quelle pagine che nel tempo, hanno smesso di rendere click e visualizzazioni utili al traffico del proprio portale. Per recuperarle, paradossalmente, è possibile mettere in atto una semplice pratica di bypass, ovvero, pubblicare un contenuto video su Youtube che parli dell’argomento della pagina non più posizionata – inserendo chiaramente le query di intercettazione nella descrizione e nei tag del post. Questo consentirà di posizionare uno snippet video tra i termini di ricerca che riguardano esattamente l’articolo uscito dalle serp. Un attento sviluppo del contenuto audiovisivo e l’inserimento di link di approfondimento al blog, non solo permetteranno di riportarvi nella top 10 ma anche di superare in visibilità i competitor che nel frattempo hanno occupato posizioni sopra la vostra. Con il tempo, l’operazione dovrebbe spingere persino la url del blog ormai scesa nell’oblio delle posizioni over 10 di Google, ricevendo auspicabilmente click dal link di approfondimento e chiaramente, una certa juice.

Attenzione

La pratica non dovrebbe essere un sostitutivo di un corretto utilizzo delle risorse per creare contenuti di spessore. Però, il fatto che siate riusciti ad apparire anche solo per un determinato periodo nella prima pagina del motore di ricerca, significa che il risultato per quella stessa keyword può essere replicato con la pubblicazione di un video che ne sfrutti le caratteristiche.

Chiaramente, prima di provare questa tecnica, è bene ricordare di fare massima attenzione, come dicevamo, sulla stesura e sulla validità del testo che è stato declassato. Se ha perso la sua iniziale posizione, probabilmente, è perché l’utente non nutre più utilità dalla sua fruizione, quindi è cosa buona e giusta dare un’occhiata a potenziali ottimizzazioni prima di sfruttare l’autority di posizionamento che è in grado di fornire Youtube.

Se non si è molto sicuri delle capacità argomentative o della qualità di scrittura degli articoli, potrebbe essere un’ottima idea quella di affidare la stesura dei testi, dunque affidarsi a professionisti del SEO copywriting in modo da monitorare eventuali risultati ancor prima di investire in risorse audiovisive.

Insomma, le opzioni sono molte, e l’unico modo di capire quali siano quelle che fanno per voi, è quelle di provarle mettendole in atto.

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Dave

Atipico consumatore di cinema commerciale, adora tutto quello che odora di pop-corn appena saltati e provoca ardore emotivo. Ha pianto durante il finale di Endgame e riso per quello di Titanic. Sostiene di non aver bisogno di uno psichiatra, sua madre lo ha fatto controllare.
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