William James Sidis: il peso dell’intelligenza oltre i limiti conoscibili

Da che ho memoria mi hanno inculcato questa idea che la persona più intelligente del mondo fosse Albert Einstein. E poteva pure andare bene visto che come personaggio è effettivamente uno che di importanza ne ha eccome. Però il mio progetto mira a fare giustizia in questo senso. Voglio parlare di persone che non tutti conoscono e quale migliore occasione se non quella di nominare l’uomo che ufficialmente ha il quoziente intellettivo più alto mai registrato?

William James Sidis, il bambino prodigio nato il 1º aprile 1898 a New York, è stato una figura straordinaria nella storia dell’intelligenza umana. Lo scrivo subito: così gli interessati lo sanno. Il suo Q.I. equivale a 250 punti. Per confronto, Albert Einstein arrivava a 160.

Sin dai primi mesi della sua vita, Sidis mostrò segni precoci della sua straordinaria intelligenza. A sei mesi, sorprendeva la sua famiglia pronunciando le prime parole, un segno inequivocabile della sua precoce abilità linguistica. Se consideriamo che dai 10/12 mesi un bambino inizia a dire le prime parole per imitazione (ecolalia)…i 6 di William sono davvero un’eccezione

A un anno, parlava correttamente l’inglese, una lingua davvero complessa, e a 18 mesi, leggeva il New York Times, dimostrando una profonda comprensione della scrittura e della lettura. Certo: nessuno si aspetta che capisse tutto ma proprio tutto quello che c’era scritto, a livello semantico almeno era impossibile che sapesse il significato di tutte le parole. Tuttavia, anche la semplice azione di leggere un giornale dimostrava un livello di intelligenza di gran lunga superiore allo standard.

Ma cosa significa “intelligenza”?

Il termine è ampio e applicabile a tantissimi campi. In questo caso l’intelligenza, come emerge dalla vita di William James Sidis, può essere definita come la capacità di acquisire, comprendere e applicare conoscenze e abilità in modi eccezionalmente avanzati e creativi. Essa comprende aspetti come l’apprendimento rapido, l’adattamento a nuove situazioni, la comprensione profonda di concetti complessi e la capacità di applicare la logica a vari problemi.

La sua fame di conoscenza lo portò a raggiungere traguardi eccezionali in molte aree accademiche. A tre anni, utilizzava una macchina da scrivere per esprimersi, dimostrando una maturità intellettuale che andava ben oltre la sua età. La sua passione per la lingua lo portò a imparare il latino in soli dodici mesi e a immergersi nell’antico greco per studiare opere come l’Iliade di Omero.

Signori, parliamo del greco antico, non della lingua più vicina al nostro ceppo linguistico, potenzialmente per noi la più facile da imparare.

Sidis divenne celebre a livello nazionale grazie a una conferenza tenuta a cinque anni, in cui dimostrò abilità matematiche e oratorie straordinarie. Durante questa conferenza, stabilì una formula per determinare i giorni della settimana di eventi storici specifici, una dimostrazione del suo eccezionale talento matematico e logico.

Ma tutto questo aveva un prezzo e per un bambino piccolo era un prezzo molto alto.

Il piccolo William si stava isolando all’interno della sua famiglia; viveva nel suo piccolo mondo. Mentre i suoi bisogni intellettuali venivano soddisfatti, quelli emotivi non venivano considerati e per un bambino dai 5 ai 10 anni questo è praticamente distruttivo.

William ha dovuto anche affrontare anche l’intrusione della stampa. È apparso spesso sulle copertine di riviste di alto profilo. È cresciuto sotto i riflettori dei media. Quando frequentò la scuola, divenne un circo mediatico. Tutti volevano sapere di questo ragazzo geniale prodigioso.

Il piccolo Sheldon Cooper superò l’esame di ammissione ad Harvard all’eta di 9 anni ma a quel tempo non venne accettato. Tuttavia, grazie alle pressioni del padre che credeva molto in lui, nel giro di due anni riuscì a farlo entrare nella celebre università.

Ma qui, a soli 11 anni, accadde un evento che per un bambino è pesantissimo da sopportare: tenne una conferenza al Mathematical Club di Harvard all’età di 11 anni nel gennaio 1910. La conferenza era sui “corpi quadridimensionali” (e per corpi non si intende quelli organici, ma le figure…). Ben 100 stimati professori di matematica e studenti di livello altissimo parteciparono a questa conferenza. Il contenuto era in gran parte incomprensibile alla stampa e a molti professori, ma coloro che lo capirono riconobbero in Sidis un potenziale contributo significativo alla matematica.

Immaginate lo stato d’animo di un undicenne con i pantaloni corti (così si dice dalle mie parti) di fronte a una platea di matematici e scienziati che, dopo poco, riuscirono a capirlo dichiarandolo come il prossimo grande contributore nel campo della matematica.

Dopo 5 anni si laureò con lode ad Harvard ma la sua vita durante l’adolescenza non fu semplice.

La biografa di Sidis, Amy Wallace, ha scritto:

“Era diventato uno zimbello ad Harvard. Ha ammesso di non aver mai baciato una ragazza. È stato preso in giro e inseguito, ed è stato semplicemente umiliante. E tutto ciò che voleva era allontanarsi dal mondo accademico [e] essere un lavoratore regolare”

Lui stesso affermò:

“Voglio vivere una vita perfetta. L’unico modo per vivere una vita perfetta è viverla in solitudine. Ho sempre odiato la folla”.

Il declino

William James Sidis, un tempo celebrato come il bambino prodigio del 1909, passò gli anni successivi della sua vita rifiutando la vita pubblica e preferendo l’ombra all’attenzione mediatica. Dopo aver assaporato la fama precoce, Sidis si ritirò completamente, optando per una vita di modestia e riservatezza.

Tra lavori umili e l’impegno costante a nascondere la propria identità, si mantenne lontano dagli occhi del mondo, cercando solo la semplicità di un’esistenza non invadente. Le sue competenze in matematica, una volta motivo di ammirazione e aspettative, divennero per lui fonte di disagio e rimpianto, tanto da evitare qualsiasi richiamo al suo passato luminoso.

La sua vita si svolse in una silenziosa resistenza verso il mondo esterno, occupando i suoi giorni in casa, lavorando come un semplice impiegato e trovando rifugio nella scrittura anonima e nella collezione di biglietti tranviari.

Curiosa la similitudine tra lui e Sheldon, vero?

Nonostante la volontà di vivere nell’anonimato, la sua storia attirò nuovamente l’attenzione quando un reporter sotto copertura riuscì a infiltrarsi nella sua vita, dipingendolo come una promessa mancata. Tale rappresentazione fu per Sidis motivo di profonda amarezza e spinta a cercare giustizia per la propria privacy.

Questa fu un’occasione di rivalsa per lui, anche se purtroppo andò a finire poco bene: intentò una causa (la prima documentata sulla privacy, tra l’altro) ma la perse.

La sua lotta contro il giornale segnò l’ultimo capitolo di una vita trascorsa all’insegna dell’isolamento volontario, un percorso che lo vide distante dal mondo fino agli ultimi giorni, conclusi in solitudine e privazione. All’età di 46 anni morì di emorragia cerebrale, solo e senza una lira.

Domande frequenti

Cosa ha fatto William James Sidis?
William James Sidis è noto per il suo incredibile intelletto, un QI stimato tra i più alti mai registrati, e per le sue capacità in matematica e lingue. A 11 anni frequentò Harvard e in età adulta sapeva parlare 25 lingue. Nel 1920 scrisse il libro “The Animate and the Inanimate”, dove affronta temi sulla cosmologia e la fisica teorica e la termodinamica.
Quanti anni ha William James Sidis?
E’ nato l’1 Aprile del 1898 e ha vissuto una vita molto difficile, nonostante il suo straordinario talento e a contribuire al suo malessere furono anche i suoi genitori. Morì all’età di 46 anni, il 17 Luglio 1944 a causa di una emorragia celebrale.

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Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.

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