Parliamo di The Watcher, miniserie di successo e in qualche modo coinvolta nei problemi di insonnia relativi a migliaia di spettatori le cui ricerche per rimedi contro questi problemi sarebbero contestualmente cresciute del 527% relative al periodo di uscita dell’opera di Ryan Murphy.
Netflix si è affidata alla psicologa del sonno Katherine Hall per analizzare questo fenomeno dietro alla visione di film e serie horror. «Gli incubi sono causati dallo stress e i film horror sono specificatamente pensati per acuire questo genere di emozioni» si legge nel report diffuso da ScreenRant. Reazioni che accrescono anche a causa di una storia che tratta di fatti realmente accaduti, portando le nostre paure a sfondare la quarta parete.
Usano trucchi psicologici per creare illusioni di suspense e pericolo, il che provoca stress e ansia. Poi portiamo questo stress con noi a letto, facendo sì che il nostro cervello non sia in grado di rilassarsi e staccare la spina.
Tutto questo, non è quindi altro che una risposta del corpo a forti stimoli. Se pensiamo poi che la popolare serie sul caso Dahmer non risale a molto prima, le coincidenze si assottigliano ulteriormente risultando poco casuali e molto più pertinenti alla descrizione del contesto psicologico degli spettatori effettuato dalla specialista.
Cosa racconta The Watcher?
Miniserie di 7 episodi uscita il 13 ottobre, del regista e produttore televisivo Ryan Murphy, ci catapulta nella macabra vicenda della famiglia Brannock, che una volta trasferiti nella loro nuova casa, pronti a vivere la vita che tanto desideravano, si trovano a vivere l’incubo che ribalterà tutto, un incubo fatto di tormenti e lettere minatorie di un osservatore sconosciuto.
La famiglia Broaddus, il nome reale, vive realmente le vicende raccontate all’interno del thriller; ci troviamo nel 2014 quando al loro trasferimento, Derek e Maria Broaddus, nel 627 Boulevard New Jersey, ricevono la prima di una lunga serie di lettere minatorie. Ciò che turba profondamente la famiglia è la profonda conoscenza che quest’osservatore ha dei Broaddus, descrivendo precisamente i tre bimbi della coppia.
L’investigazione si concluderà con un nulla di fatto, abbandonando il caso dopo numerose false piste. La famiglia deciderà solo nel 2019 di rivendere la casa e scappare da questo incubo, lasciandola alla famiglia Wiedeman che, dando così credito alla chiusura del caso, fino ad oggi non hanno ricevuto nessuna lettera minatoria né tantomeno parleranno di uno stalker misterioso.
Una storia così macabra ma soprattutto verosimile è plausibile che possa disturbare gli spettatori, rimangono comunque sconcertanti i dati riscontrati dalla psicologa. Voi cosa ne pensate? Possibile che una serie possa creare così tanto subbuglio?
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