Riscritta la tassonomia del cobra reale: ora esistono 4 specie diverse

Il cobra reale è uno degli animali più pericolosi al mondo, è in grado di uccidere un uomo in pochi minuti. Si conosce ancora poco su questo animale, infatti, non esiste un antidoto o una cura in grado di contrastare tempestivamente il suo veleno. Tuttavia, recenti scoperte hanno permesso di approfondire meglio questa specie a partire dalla sua tassonomia.

Breve informazioni sulla tassonomia

Il cobra reale appartiene al genere Ophiophagus scoperto da Gunther nel 1864, ma fino ad oggi i diversi esemplari sono stati raggruppati nella famiglia del genere Naja (ovvero i cobra comuni). I cobra reali si distinguono dai cobra comuni per diversi aspetti, come la lunghezza e le striature della pelle ma anche per la tossicità del veleno, fermo restando che entrambi sono mortali.

Nella tassonomia, al genere Naja appartengono diverse specie diffuse in varie parti del mondo; per citarne alcune abbiamo il Naja naja, ovvero il cobra indiano conosciuto principalmente per il caratteristico disegno sul dorso, due ocelli uniti da una linea e che viene chiamato “occhiale”. Altra specie è il Naja pallida chiamato anche cobra sputatore rosso, che si caratterizza per il suo colore rossiccio e vive nelle zone desertiche.

Cobra reale del Nord. Una delle specie più velenose al mondo che si distingue per il disegno "a occhiale" sul dorso e il colore delle striature della pelle
Cobra reale del Nord: si distingue per il disegno “a occhiale” sul dorso

E ancora, il Naja kaouthia chiamato anche cobra monocolo o del Bengala e che si distingue dal naja naja per via del disegno sul cappuccio a forma di O.
Il cobra reale appartiene invece a un’unica specie: Ophiophagus hannah (Cantor, 1836)… Fino ad oggi.

Le quattro specie di cobra reale

Recentemente, un gruppo di ricercatori guidati da Gowri Shankar Pogiri ha condotto degli studi filogenetici molecolari su 150 esemplari di cobra reale conservati nei musei, scoprendo che questi ultimi appartengono a ben quattro specie differenti. Ciò spiegherebbe la loro diffusione geografica e le differenze fisiologiche con i cobra del genere Naja.

La prima specie è l’Ophiophagus hannah a cui appartiene il cobra reale del Nord; è diffuso in Hymalaya, Indocina, India orientale e Thailandia. Raggiunge anche i 5 mt di lunghezza mentre il colore è giallo con bande nere lungo tutto il corpo. E’ uno dei serpenti più velenosi al mondo, in grado di iniettare durante il morso oltre i 7 ml di veleno e uccidere un elefante indiano adulto.

Le altre specie sono:

  • O. bungaros, chiamato anche cobra reale della Sonda in quanto vive nelle isole della Sonda e nella penisola malese. Si distingue per il suo colore giallastro e solitamente privi di bande, o se presenti sono molto chiare;
  • O. kaalinga, chiamato anche cobra reale dei Ghati occidentale in quanto specie endemica della catena montuosa Ghati e dell’India sud-occidentale, caratterizzato da bande chiare senza bordi scuri e dalla presenza di 12 denti pterigoidi;
  • O. salvatana o cobra reale di Luzon che vive esclusivamente nell’isola di Luzon nelle Filippine. A differenza delle altre specie di cobra reale, l’O. salvatana è nera con delle bande gialle disposte in modo particolare e meno evidenti.

Lo studio è stato pubblicato sull’European Journal of Taxonomy, una delle riviste scientifiche accademiche più importanti. E ancora una volta la natura ci dimostra che abbiamo tanto da scoprire.

Fonte: https://europeanjournaloftaxonomy.eu/index.php/ejt/article/view/2681

Tiziana

Difficilmente avvisterete questa donzella in città. Ama la natura e tutto ciò che ne fa parte ma non mettetela alla prova; farebbe di tutto per salvare il pianeta Terra, non si direbbe altrettanto per alcuni umani. Adora gli animali a tal punto da aver sviluppato un linguaggio che usa per comunicare esclusivamente con la fauna. E’ costantemente in compagnia dei suoi più fedelissimi collaboratori: Mirko e Billy. Laureata in Scienze Naturali, nel tempo libero decide di condividere le sue conoscenze con il Bosone. A proposito, Billy e Mirko non sono umani. Sono i suoi zupi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio