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Recensione: The Witcher

The Witcher è un action RPG sviluppato da CD Projekt RED e rilasciato il 26 Ottobre 2007 in Europa per PC. Il gioco è basato sui romanzi di Andrzej Sapkowski, ideatore della saga.

La storia segue le vicende di Geralt di Rivia, un witcher (strigo nell’adattamento italiano) la cui professione è cacciare mostri dietro retribuzione. Nel prologo lo troveremo intento a fuggire dalla Caccia Selvaggia, ma verrà fortunatamente tratto in salvo dai suoi compagni e portato a Kaer Morhen, la base dei witcher. Scopriremo che Geralt ha perso la memoria e durante tutto il gioco (e anche nei sequel) tenterà di ricostruire il suo passato. L’obiettivo principale però, sarà rintracciare ed estirpare dalla regione di Temeria un organizzazione criminale detta “Salamandra“, che dopo il ritrovamento di Geralt ha attaccato Kaer Morhen e rubato i segreti dei Witcher. La storia col passare del tempo si complicherà, arricchendosi di sottotrame, formando così un intreccio narrativo davvero solido. Il tutto è diviso da un sopracitato prologo più 5 atti e un epilogo, per una durata totale di circa 50 ore. Ma a prolungare la vostra esperienza di gioco saranno le missioni secondarie e le avventure slegate dalla campagna principale. Davvero egregia la trama, che si fa da subito apprezzare per la maturità dei contenuti e la totale assenza di tabù, ma sopratutto per la possibilità di poter influenzare il corso della storia tramite le nostre scelte, ed è questo il concept di fondo su cui punta The Witcher.

Graficamente il titolo non eccelle, le texture non sono particolarmente dettagliate, i modelli poligonali sono ben fatti ma riciclati e i bug grafici non mancano. D’altra parte però gli effetti particellari son davvero belli e regalano maggiore spettacolarità ai combattimenti. Il gioco non sembra essere ottimizzato granché, anche con macchine recenti potrebbe laggare ogni tanto. La gestione della telecamera non si limita ad un semplice zoom in e zoom out, ma possiamo cambiare la visuale, da terza persona, ad ibrido (una via di mezzo) e isometrica (in questa visuale potremo muovere Geralt anche solo con il mouse).

Il comparto sonoro è pregevole e immersivo, qualche sbavatura qua e là, ma nulla di grave. Adattamento italiano indecente (ne parlai qui), vi conviene inserire il doppiaggio in inglese con sottotitoli italiani.

Il gameplay presenta un combat system snello, Geralt avrà a disposizione due spade, una di ferro per gli umani e una di argento per i mostri. E cinque Segni: magie che il Lupo Bianco imparerà durante tutto il gioco. In combattimento potremo fare affidamento anche su pozioni e bombe, ottenibili tramite l’Alchimia, non prima di averne imparato la ricetta. Tuttavia la giocabilità non è di certo la punta di diamante del titolo, anzi è abbastanza mediocre, ma va spezzata una lancia a favore della CD Projekt per aver tentato di rinnovare un monotono combat system presente tipicamente nei GdR. Le animazioni non aiutano di certo, risultando legnose e macchinose. Gli sviluppatori hanno avuto dei piccoli lampi di genio con delle chicche, come il medaglione del Witcher visibile in alto a sinistra dello schermo che ha una vera e propria funzione nel gameplay, infatti inizierà a vibrare non appena ci troveremo nei pressi di un pericolo.  Il ramo delle abilità è abbastanza vario, tramite i talenti di bronzo, di argento e d’oro potremo sbloccare nuove combo con le spade e potenziamenti per il nostro personaggio e per i Segni. Oltre a missioni secondarie, potremo dedicarci ad attività secondarie come il poker con i dadi, la rissa nelle taverne e gare di bevute (da cui, se necessario, potremo estorcere informazioni extra dagli NPC ubriachi).

In definitiva, se siete alla ricerca di un titolo con un ottima trama, disposti a mettere in secondo piano la giocabilità, The Witcher non vi deluderà. Il climax ascendente del titolo instillerà in voi una curiosità sempre maggiore nel proseguire la trama, le 50 ore passeranno via in un lampo, e una volta concluso il gioco, sarà inevitabile mettere le mani il prima possibile sui capitoli successivi.

VOTO: 8+/10

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