Sei un nerd? O meglio… Ti reputi un nerd? Niente paura! Ora puoi gridarlo tranquillamente in giro perché quasi nessuno ti guarderà con disgusto come sarebbe avvenuto in altri tempi.
Ovviamente se l’informatica, i fumetti, i videogiochi, le action figures o i cosplay sono sempre stati una tua passione vera e sincera, sono sicura che l’hai coltivata anche quando la società ancora non vedeva di buon occhio tutto questo. Diciamo solo che ora è più semplice.
Dal cinema alle serie tv, è facile imbattersi in argomenti e personaggi legati a questo beneamato mondo e, se prima rasentavano il disgusto nei commenti della gente “normale”, ora, invece, sono osservati con più dolcezza e tenerezza.
Ma cos’è cambiato? La risposta è tanto semplice quanto articolata. Negli ultimi dieci anni (diciamo cinque per l’Italia), si è assistito a un progressivo e regolare aumento di film e serie tv con tema “il nerd” dolce e ingenuo che cerca in tutti i modi di crearsi una vita sociale attiva, di uscire e bere con gli amici, ritrovandosi, poi, naturalmente escluso da dei discorsi che per lui non sono mai esistiti.
Eppure lui ci prova e ci riprova, in maniera quasi estenuante fin quando qualcuno, o qualcosa, cede e tutto cambia. Il nerd viene accettato per quello che è e tutti vissero felici e contenti. Visto in questo modo, come si fa a non innamorarsi di un simile personaggio? Serie tv come Big Bang Theory e l’avvento di Netflix hanno decisamente favorito questo processo.
Nel giro di pochi anni, i social si sono riempiti di post di persone che si vantano del fatto di rimanere a casa la sera piuttosto che uscire e divertirsi con gli amici, per fare una maratona di episodi fino a star male, o di ragazzini e adulti che, orgogliosi, fotografano il biglietto dell’ultimo film degli Avengers per far sapere a tutti che sì, anche loro l’hanno visto ed ora attenti agli spoilers!
Tutto bellissimo, quindi. Alla fine i nerd hanno trovato il loro posto nel mondo, se non fosse per il fatto… Che cosa significa, davvero, essere nerd? Si può davvero ridurre al solo fatto di sapere come hackerare un sistema? O di andare a un Lucca Comics&Games? O di vedere cento episodi di una serie tv anziché uscire la sera? Personalmente non la vedo in questo modo.
Un nerd, se vogliamo usare questa etichetta, è una persona che non si è mai vergognata di ciò che è e di ciò che gli piace. Anche a costo di essere isolato da tutti, anche a costo di rovinarsi la vista e di portare degli occhiali spessi e enormi (che anche quelli, ormai, sono diventati una moda).
Un nerd è qualcuno che, quando guarda un film, non pensa solo all’aspetto fisico degli attori o alla loro recitazione, bensì anche alla fotografia, scenografia, effetti speciali e colonna sonora. Un nerd, infatti, sa sicuramente chi è Hans Zimmer e ascolta le sue composizioni la sera, prima di andare a letto.
Un nerd soffre quando vede trasposizioni cinematografiche dei suoi libri preferiti, perché sa che un pezzo di cuore evaporerà ad ogni dialogo e scena tagliata. Eppure sarà lì, perché è la sua passione e non può far altro che sostenerla.
Un nerd è un maniacale collezionista, costantemente vicino ad una crisi nervosa perché le case editrici dei fumetti spesso non allineano le costine e risultano storte se messe vicine (sento già venire il tick all’occhio al solo pensiero). Ma, soprattutto… Un nerd è qualcuno che, vedendo questa nuova situazione, questa nuova moda, si sente ancora più solo di prima.
Era meglio vivere nel proprio esclusivo mondo, piccolo e pieno di angoli bui, ma nel quale c’era solo gente che davvero preferiva rimanere nella propria stanza, con un libro, un fumetto o un videogioco al proprio fianco e la sola luce dello schermo del pc a rischiarare l’ambiente, col dolce vibrare del case a fare da colonna sonora.
E invece, ora, si sentono ragazzini urlanti nei cinema a deturpare ciò che prima era di pochi. Le fiere del fumetto sono piene di gente che, nella loro vita, non ne hanno mai aperto uno, non hanno mai assaporato quell’odore di carta e colla così tanto amato e non ritengono ammissibile spendere centinaia di euro per una prima edizione divenuta ormai introvabile.
Insomma, la verità è che guardano le serie tv, indossano occhiali enormi e comprano oggetti per la casa di Star Wars ma solo per nascondere (e anche malamente) la loro passione per vestiti, scarpe e borse che, per carità, non ha nulla di male ma è, semplicemente, un altro mondo del tutto incompatibile con quello che viene associato al nerd.
Come dicevo, è un fenomeno semplice nel suo complesso, una moda come tante altre ma piena di sottintesi che non basterebbe una giornata ad elencarli tutti. Si potrebbe dire che in molti stiano perdendo la propria identità, alla disperata ricerca di qualcosa che li faccia sentire accettati dal resto della società e hanno trovato rifugio in questa trincea che accoglie un po’ tutti.
Ma, quando la guerra sarà finita e torneranno a camminare all’aria aperta, che ne sarà di quei pochi che hanno fatto di quel cumulo di terra e fango il loro mondo? Spero solo che la prossima moda possa lasciarli in pace a godere di quello che per molti è stato solo uno sbuffo di vento ma che, per loro, è un qualcosa che li accompagnerà per tutta la vita.
Paola.