Quando ho letto dell’approvazione del progetto LISA mi è venuta in mente una cosa sola, da buon amante di Tolkien: Ainulindalë. Per chi non conosce Il Silmarillion, in breve è la prima parte dell’opera che narra la creazione di Arda, degli Ainur e di tutto ciò che Eru ha messo in piedi grazie al suo canto insieme ai Valar. Ecco, il progetto LISA mi ha fatto pensare a questo e forse non ho proprio tutti i torti a pensare che la musica dell’Universo suonerà come voleva Eru.
LISA: la missione che trasformerà la nostra comprensione dell’universo
L’ESA, l’agenzia spaziale europea, ha recentemente approvato la missione Laser Interferometer Space Antenna (LISA), segnando un passo fondamentale nella ricerca spaziale. LISA rappresenta il primo tentativo scientifico di rilevare e studiare le onde gravitazionali direttamente dallo spazio. La sua adozione formale, che certifica la maturità del concetto e della tecnologia della missione, apre la strada alla realizzazione degli strumenti e della navicella spaziale, con l’inizio dei lavori previsto per gennaio 2025.
La missione LISA è costituita da una costellazione di tre satelliti, che seguiranno l’orbita terrestre attorno al Sole, formando un triangolo equilatero nello spazio, con ciascun lato lungo 2,5 milioni di km. I tre satelliti scambieranno tra loro fasci laser su questa distanza, con un lancio programmato per il 2035 a bordo di un razzo Ariane 6.
Questo è il risultato della collaborazione tra ESA, le agenzie spaziali degli Stati membri, la NASA e un consorzio internazionale di scienziati. Questa missione si propone di rilevare le onde gravitazionali prodotte dalla collisione di enormi buchi neri nei centri delle galassie, fornendo informazioni preziose sull’origine e l’evoluzione di questi oggetti e delle galassie stesse.
Oltre un secolo fa, Einstein predisse che oggetti massicci in accelerazione possono produrre onde gravitazionali, piccole increspature nello spazio-tempo. Grazie ai progressi tecnologici, oggi siamo in grado di rilevare questi segnali. LISA andrà oltre le capacità attuali, rilevando onde gravitazionali a frequenze più basse, impossibili da rilevare sulla Terra, e potrà persino fornire un’immagine diretta dei primi istanti dopo il Big Bang.
Per rilevare le onde gravitazionali, verranno utilizzate coppie di cubi in oro-platino, liberi di fluttuare all’interno di ogni navicella spaziale. Queste onde causeranno piccoli cambiamenti nelle distanze tra le masse nelle diverse navicelle, che verranno monitorati attraverso i laser. Questa tecnica richiede un’estrema precisione e stabilità per garantire che solo la geometria dello spazio-tempo influenzi il movimento delle masse.
Selezionata come la terza grande missione del programma Cosmic Vision 2015-2025 dell’ESA, LISA si unirà alla flotta di osservatori cosmici dell’agenzia, per rispondere a due domande fondamentali: quali sono le leggi fisiche fondamentali dell’universo? Come è nato l’universo e di cosa è fatto?
Fonte | ESA – Capturing the ripples of spacetime: LISA gets go-ahead