Raccogliere un campione da un asteroide in rotta nello spazio è una sfida che pochi possono vantare di aver affrontato e superato. La NASA, l’agenzia spaziale statunitense, ha recentemente raggiunto questo straordinario traguardo con la missione OSIRIS-REx, portando sulla Terra un campione prezioso dell’asteroide Bennu. Tuttavia, i ricercatori si sono imbattuti in un piccolo problema che ha temporaneamente ritardato l’analisi del campione: l’apertura della capsula.
La storia di Bennu in breve
L’asteroide Bennu, situato a milioni di chilometri dalla Terra, è stato l’obiettivo della missione OSIRIS-REx, che ha avuto il compito di raccogliere un campione dalla sua superficie. Questa operazione, che può sembrare semplice in teoria, è carica di sfide in pratica. Il contatto fra la sonda e l’asteroide doveva essere perfettamente sincronizzato, per evitare danni alla missione e garantire la riuscita della raccolta.
Nonostante le molteplici sfide, la sonda è riuscita a portare il campione sulla Terra a fine settembre. Da quel momento, i ricercatori hanno avviato il processo di apertura del contenitore, un’operazione lunga e delicata, per la quale il team si è preparato per mesi. Tuttavia, hanno incontrato un ostacolo inaspettato: non sono riusciti ad aprire il meccanismo di acquisizione del campione Touch-and-Go (TAGSAM) per accedere alla maggior parte del campione.
Un problema apparentemente banale con implicazioni importanti
Il team della NASA ha cambiato approccio nell’ultima settimana, tentando diversi modi per aprire la testa del TAGSAM, che contiene la maggior parte delle rocce e della polvere raccolte. Tuttavia, due delle 35 chiusure rapide presenti sul TAGSAM non possono essere rimosse con gli attrezzi attualmente approvati per l’uso. Anche se potrebbe sembrare un problema di facile soluzione, gli strumenti utilizzati devono essere compatibili con la “glovebox”, una camera che mantiene i campioni al riparo da contaminazioni, fluttuando azoto. Questa condizione rende la situazione più complessa.
Come procederà la NASA?
Nonostante l’intoppo, il team è riuscito ad accedere a 70.3 grammi di rocce e polvere, superando l’obiettivo iniziale di 60 grammi. Ora, il compito è sviluppare una nuova tecnica per rimuovere le chiusure rapide e accedere al resto del campione. Nel frattempo, i ricercatori continueranno ad analizzare il materiale già estratto, in attesa di scoprire i segreti che il campione dell’asteroide Bennu è pronto a rivelare.