Spesso il passato è molto più vicino a noi di quanto pensiamo. Ci siamo passati da bambini nelle scuole e ora, da genitori (chi di noi lo è) riaffrontiamo il problema dei pidocchi. Dovete sapere però che questo cruccio risale a molti ma molti anni fa, quando ancora si facevano iscrizioni rupestri su pietre d’argilla. E a tal proposito vi sveliamo che una tra le più antiche iscrizioni parla proprio di pidocchi. Ma come facciamo a saperlo? Perché l’iscrizione a cui facciamo riferimento intima a una pulizia del capo per prevenire questi animaletti.
17 lettere, 1 frase: “Possa questa zanna sradicare i pidocchi dei capelli e della barba“
Questa è tra le iscrizioni su pietra più antiche mai trovate. Un gruppo di archeologi israeliani ha trovato un antico pettine risalente a circa 3.700 anni fa, recante quella che è probabilmente la più antica frase completa conosciuta in caratteri alfabetici cananei (il primo alfabeto conosciuto). A dirla tutta, ha più l’aspetto di una pietra rupestre vista la mole, ma l’uso e la finalità sono quelle di un pettine. È piuttosto ovvio sia dalla forma che dall’iscrizione. Questa, infatti, incoraggia le persone a pettinarsi i capelli e la barba per liberarsi dai pidocchi. La frase contiene 17 lettere che recitano: “Possa questa zanna sradicare i pidocchi dei capelli e della barba“.
Gli esperti affermano che la scoperta getta nuova luce su alcuni dei primi usi dell’umanità dell’alfabeto cananeo, inventato intorno al 1800 a. C. e alla base di tutti i successivi sistemi alfabetici, come l’ebraico, l’arabo, il greco, il latino e il cirillico. L’argomento (che può risultare banale ad alcuni) rende noto che le persone del tempo hanno avuto problemi con i pidocchi nella vita di tutti i giorni. Ma non solo. La scoperta apre anche spazio al dibattito sull’era antica. Il fatto che la frase sia stata trovata su un pettine d’avorio nel palazzo e nel quartiere del tempio della città antica potrebbe indicare che solo gli uomini ricchi erano in grado di leggere e scrivere.
Il pettine in questione è stato riesumato per la prima volta nel 2016 a Tel Lachish, un sito archeologico nel sud di Israele. Tuttavia, solo alla fine dell’anno scorso un professore dell’Università Ebraica di Israele ha notato le minuscole parole incise su di esso. I dettagli del ritrovamento sono stati pubblicati in un articolo sul Jerusalem Journal of Archaeology.
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