Nintendo si appresta a compiere un passo audace: l’adattamento cinematografico live-action di “The Legend of Zelda“. Questo progetto si inserisce in una strategia più ampia che vede l’azienda impegnata a diversificare la propria offerta di intrattenimento, ben oltre i confini del gaming. Una mossa, questa, che segue quella fatta con il film di Super Mario e che conferma una sola cosa: Nintendo si sta espandendo oltre il mondo in cui ci ha abituati a vivere.
Un salto dal videogioco al grande schermo: da Mario a Zelda
Dopo il trionfale successo del film di Mario, l’universo di Nintendo si espande ora con la trasposizione su pellicola di una delle sue saghe più iconiche: “Zelda“. La direzione è affidata a Wes Ball, già noto per la trilogia di “Maze Runner” e l’imminente “Kingdom of the Planet of the Apes“. A impreziosire il team produttivo, la figura di Shigeru Miyamoto, creatore di Zelda e produttore del recente film animato dei fratelli Mario.
Sebbene i dettagli siano ancora avvolti nel mistero, è noto che il finanziamento del film vedrà Nintendo e Sony in prima linea, con un contributo maggiore da parte della prima. Le parole di Miyamoto non nascondono l’entusiasmo, pur ammettendo che la strada verso il completamento sarà lunga. L’attesa è palpabile tra i fan, desiderosi di vedere la trasposizione delle avventure di Link e della principessa Zelda.
Nintendo non nasconde le sue ambizioni: diventare un’entità di intrattenimento a 360 gradi. Dopo il film di Mario e l’inaugurazione di parchi tematici, il 2023 ha segnato l’arrivo di “Tears of the Kingdom“, l’ultimo capitolo della serie di Zelda. Con la produzione diretta di contenuti visivi basati sulle sue IP, Nintendo vuole raggiungere un pubblico globale, indipendentemente dalla piattaforma di gioco.
La realizzazione del film di Zelda rappresenta un tassello cruciale nella strategia di Nintendo di posizionarsi come creatore di sorrisi e momenti indimenticabili attraverso ogni forma di intrattenimento. L’obiettivo è chiaro: offrire esperienze uniche e avvicinare ancora di più il pubblico ai mondi fantastici che da decenni popolano l’immaginario collettivo.
