L’importanza di una maggiore sostenibilità ambientale, ormai, è uno dei temi dominanti nell’attuale dibattito della nostra società. Tutto, in un certo qual modo, partì da una ragazza scandinava (Greta Thunberg) che fu in grado di mobilitare milioni di persone in ogni angolo del mondo per la salvaguardia dell’ambiente, diventato un tema di estrema urgenza complici i grandi cambiamenti climatici che stanno accadendo da svariati lustri. Un’urgenza, oltretutto, che diventa sempre più pressante col passare del tempo.
La transizione ecologica è un tema affrontato e dibattuto dagli stati di tutto il mondo, come recentemente accaduto anche nel summit di Parigi, che può favorire, oltre ad un ambiente decisamente più “green”, lo sviluppo e la crescita di moltissime nazioni, Italia inclusa. Sono molteplici i temi riguardanti la green economy, alcuni di essi estremamente noti, altri, invece, meno rilevanti dal punto di vista mass mediatico. Tra questi si segnala l’idrogeno verde, che potrebbe avere un ruolo importante nel corso dei prossimi decenni.
Sinopec, colosso petrolchimico cinese, apre il più grande stabilimento del mondo a Kuqa
Nel web si trovano svariati approfondimenti su questo tema, ma a calamitare l’attenzione della nostra redazione è stata la rivista tradingonline.com, che offre notizie a 360° sul mondo economico e finanziario oltre a suggerimenti per un’attività di trading consapevole e profittevole. Questa prestigiosa testata, infatti, ha pubblicato un interessante articolo che testimonia come l’idrogeno verde sia diventato un tema dominante per la sostenibilità del nostro pianeta, a tal punto che anche la Cina, storicamente poco incline a perorare la causa “green”, ha deciso di dare alla luce il più grande impianto al mondo di idrogeno verde.
Ad aprirlo è stato il colosso petrolchimico cinese Sinopec, che ha scelto la città di Kuqa come sede di questo enorme impianto. Nelle intenzioni della Sinopec, lo stabilimento dovrà essere in grado di produrre oltre 20000 tonnellate di idrogeno verde, contribuendo, in maniera determinante, al raggiungimento degli obiettivi che si è posto il governo cinese, che mira a raggiungere una produzione annua tra 100000/200000 tonnellate annue.
L’idrogeno verde, in altre parole, sarà un perno fondamentale dell’ambizioso piano cinese di transizione ecologica verso fonti energetiche sostenibili. Un deciso cambio di passo rispetto al passato, dove la Cina, attualmente responsabile di quasi la metà delle emissioni di CO2 al mondo, si era mostrata poco sensibile alle tematiche relative alla transizione ecologica. Il progetto relativo all’apertura di questa grande centrale di Kuqa è iniziato nel 2021 e vede oggi la “luce”. Un investimento piuttosto corposo da parte del governo cinese, che ha stanziato un importo “monstre”, ovvero 3 miliardi di yuan, per la sua realizzazione.
I vantaggi dell’idrogeno verde e come si sta muovendo l’Europa
Detto di quanto accaduto in Cina, è utile approfondire anche l’aspetto dell’idrogeno verde dal punto di vista “tecnico”, soprattutto per quei lettori che non hanno mai approfondito l’argomento. Come dice la parola stessa, “l’idrogeno verde” è la variante ecologicamente sostenibile dell’idrogeno. Non essendo presente in natura, esso si produce mediante il processo di elettrolisi delle fonti rinnovabili, che consentono di produrre idrogeno verde e produrre, conseguentemente, vapore acqueo e energia senza alcun effetto nocivo per l’ambiente.
Sono svariati i settori nel quale l’idrogeno verde può trovare impiego, grazie anche al fatto che può essere stoccato. Ad esempio, esso risulta estremamente utile nel settore dei trasporti, con beneficio immediato per tutte quelle zone dove lo smog rende irrespirabile l’aria delle città, oltre al mondo industriale, grazie alla produzione di calore “pulito”. Questi, tuttavia, sono solo due dei mille esempi che si potrebbero citare. Non stupisce, quindi, che la Cina, nazione a forte vocazione industriale, abbia deciso di investire pesantemente nell’idrogeno verde, che rappresenta, attualmente, un’efficace opzione all’utilizzo dei combustibili fossili.
Al fine di favorire il processo di decarbonizzazione, anche l’Unione Europea ha stanziato un cospicuo numero di risorse per la produzione dell’idrogeno verde, convinta, al pari di Pechino, che sia estremamente importante per il processo di transizione ecologica del Vecchio Continente. D’altro canto, Bruxelles si è posta un obiettivo estremamente ambizioso, secondo alcuni finanche utopistico, di poter arrivare ad un totale azzeramento delle emissioni nocive entro il 2050. Tra i paesi europei più attivi nella produzione di idrogeno verde segnaliamo l’Olanda, che mira a diventare, nel corso dei prossimi lustri, uno dei leader di settore, autentico punto di riferimento per tutti i paesi del nostro continente.
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