Il concetto di viaggiare nel tempo ha sempre affascinato l’immaginario collettivo, tanto da diventare un tema centrale in molti racconti di fantascienza. Tuttavia, la scienza moderna sembra scontrarsi con un muro quando si tratta di rendere reali tali viaggi fantastici. Un recente studio condotto da un team di fisici della Tampere University ha portato alla luce nuove intuizioni che potrebbero spiegare perché il viaggio nel tempo, come lo immaginiamo, potrebbe rimanere confinato nei libri di fantascienza.
Velocità della luce: la costante universale
La luce, viaggiando nello spazio vuoto, mantiene una velocità costante di 299.792.458 metri al secondo. Questa velocità è nota per essere una costante universale, un limite insuperabile secondo la teoria della relatività speciale di Einstein. Tuttavia, quando la luce interagisce con la materia, la sua velocità apparente cambia. Un esempio quotidiano di questo fenomeno è l’alterazione del percorso della luce quando passa attraverso un bicchiere d’acqua, o la separazione delle onde luminose che produce un arcobaleno.
I fisici hanno utilizzato equazioni del XIX secolo per descrivere come la luce rallenta o cambia direzione quando passa da un medium ad un altro. Tuttavia, non sono stati ancora in grado di spiegare adeguatamente come la luce possa alterare drasticamente la sua velocità in tale transizione. Questa sfida ha spinto i ricercatori a esplorare nuovi approcci per comprendere meglio la progressione delle onde luminose attraverso il tempo e lo spazio.
Leggi anche: È stata invertita la direzione del tempo in un esperimento senza precedenti
Una soluzione potenziale alla velocità variabile della luce
Il team di fisici, guidato da Matias Koivurova, che comprende anche l’italiano Marco Ornigotti, ha proposto una soluzione potenziale a questo problema, riconsiderando alcuni principi fondamentali della propagazione delle onde luminose attraverso il tempo e una singola dimensione dello spazio. Koivurova e colleghi hanno inizialmente ipotizzato una situazione in cui la velocità della luce potesse variare. Sebbene l’idea sembrasse inizialmente senza senso, l’introduzione di una velocità costante come riferimento ha permesso di ottenere risultati significativi.
La nuova soluzione proposta ha mostrato che, sotto certe condizioni, gli effetti osservati coincidono con quelli previsti dalla teoria della relatività. Questo ha aperto un dibattito sul se la quantità di moto di un’onda luminosa aumenti o diminuisca quando attraversa un nuovo medium. I risultati suggeriscono che la quantità di moto dell’onda rimane conservata, portando a conseguenze notevoli per la comprensione del tempo.
Il principio secondo cui ogni onda, indipendentemente dalla sua natura, sperimenta un tempo proprio in base alla teoria della relatività, suggerisce una direzione temporale precisa che non può essere invertita. Questo potrebbe implicare che il nostro viaggio collettivo attraverso l’universo sia in effetti un percorso a senso unico, rendendo così l’idea dei viaggi nel tempo una prospettiva altamente improbabile.
Fonte | Time-varying media, relativity, and the arrow of time