Il celebre regista Hayao Miyazaki ha recentemente sollevato un polverone nel mondo dell’animazione. Nonostante il successo del nuovo film dello Studio Ghibli, “Il ragazzo e l’airone”, il genio giapponese ha dichiarato che l’età d’oro degli anime è ormai un ricordo del passato. Questa affermazione ha diviso il pubblico e gli addetti ai lavori, suscitando dibattiti sulla reale situazione del settore. Vale la pena ricordare che Miyazaki si era già espresso sull’uso dell’AI.
Periodo d’oro degli anime è finito: ora è il momento del tramonto secondo Miyazaki
Durante una recente intervista, Miyazaki ha espresso la sua visione sulla fine dell’epoca d’oro degli anime. Secondo il regista, il riconoscimento della Palma d’Oro alla carriera, ricevuta simbolicamente dal figlio Goro Miyazaki, segna la chiusura di un capitolo importante nella storia dell’animazione giapponese. Nonostante il suo impegno in nuovi progetti, il regista percepisce un cambiamento nel panorama degli anime, descrivendolo come una trasformazione che potrebbe portare a un declino creativo.
Contrariamente alle affermazioni di Miyazaki, il settore degli anime sembra prosperare. La domanda di serie e film d’animazione giapponesi è in costante aumento, con numerosi progetti in fase di sviluppo. Tuttavia, lui teme che questa crescita possa rappresentare una “bolla” destinata a sgonfiarsi, mettendo in discussione la sostenibilità a lungo termine dell’attuale produzione massiccia.
Anche Toshio Suzuki, co-fondatore dello Studio Ghibli, ha condiviso il suo punto di vista sul futuro dell’animazione. Suzuki sostiene che, indipendentemente dall’uso di tecniche tradizionali o digitali, l’essenza dell’animazione risiede nel talento artistico. Ha sottolineato l’importanza di entrambe le tecniche, tradizionale e digitale, nel creare opere d’arte uniche e affascinanti.
Suzuki ha citato come esempio “Il ragazzo e l’airone”, dove una scena chiave, l’emergere di una figura umana dall’interno di un uccello, è stata possibile solo grazie all’animazione tradizionale. Secondo lui, il digitale non avrebbe potuto rendere giustizia a tale sequenza. Pertanto, prevede un futuro in cui entrambe le tecniche continueranno a svilupparsi parallelamente, offrendo diverse possibilità creative.
Le parole di Miyazaki e Suzuki invitano a una riflessione sul futuro dell’animazione giapponese. Se da un lato il settore sembra in piena espansione, dall’altro vi sono preoccupazioni riguardo alla qualità e alla sostenibilità delle nuove produzioni. La storia dell’animazione è caratterizzata da cicli di innovazione e declino, e potrebbe essere che stiamo assistendo a un nuovo cambiamento. Solo il tempo dirà se le previsioni di Miyazaki si avvereranno o se gli anime continueranno a evolversi, trovando nuove vie per affascinare il pubblico di tutto il mondo.