Se pensi che i dolci siano troppo costosi o i costumi troppo ridicoli oggi, aspetta di scoprire com’era Halloween qualche decennio fa. Tra giochi pericolosi, scherzi violenti e “dolcetti” da incubo, la festa era decisamente più inquietante. È una fortuna forse che oggi lo viviamo così com’è.
Ti piace giocare col fuoco? Allora ti sarebbe piaciuto il vecchio Halloween
Halloween, un tempo, era una festa in cui il rischio fisico era parte integrante del divertimento, specialmente nei giochi. Lo Snap-Apple, ad esempio, era un gioco al limite del pericoloso descritto in un articolo del New York Times del 1892 (https://www.nytimes.com/1982/11/02/us/around-the-nation-halloween-activity-cut-after-poison-scare.html). Funzionava così: si prendeva un bastone e lo si appendeva al soffitto con una corda legata al centro.
Da un lato si fissava una mela, dall’altro una candela accesa. Una volta fatta girare la corda, i partecipanti dovevano mordere la mela evitando la fiamma che, ovviamente, ruotava insieme al frutto. Bastava un movimento sbagliato per finire con una bocca piena di cera calda o, peggio, una bruciatura.
Questo però non era l’unico gioco pericoloso dell’epoca. Nel 1870, negli Stati Uniti, si giocava a Snapdragon, un’altra sfida che oggi farebbe inorridire i genitori. Richiedeva un piatto pieno di alcol infiammato, da cui i bambini dovevano estrarre pezzi di frutta secca a mani nude. Potevano bruciarsi seriamente, ma allora sembrava un divertimento sensato. Le cicatrici diventavano quasi trofei: Halloween era un banco di prova per dimostrare coraggio (o incoscienza).
Altro che dolci: i “treats” erano verdure amare o oggetti taglienti
Originariamente Halloween non era un’occasione per ingozzarsi di dolci. In Scozia, nel XVIII secolo, si usava raccogliere cavoli a occhi bendati per interpretare il proprio futuro sentimentale. Si sceglieva un cavolo a caso, e il suo aspetto rivelava se il futuro partner sarebbe stato robusto o minuto, alto o basso.
Un dettaglio ancor più bizzarro era il fango sulle radici: maggiore il fango, più ricco sarebbe stato il partner. Ma il divertimento non finiva qui: si mordeva il cavolo per avere un’idea del carattere del futuro amore. Ovviamente, il sapore di foglie e terra non era dei più dolci!
Non tutti si limitavano alle verdure. In Irlanda del XIX secolo, si usava spalmare i bambini con una mistura di farina d’avena e sale per tenerli al sicuro dalle fate maligne. Questo “trattamento” era considerato una protezione contro creature soprannaturali che potevano rapirli o farli ammalare.
E se i trattamenti salati erano poco invitanti, ci si poteva imbattere in vere e proprie “sorprese” nei dolci: torte e biscotti venivano farciti con oggetti come aghi, ditali o monete, ognuno dei quali aveva un significato. Chi trovava un ago o un ditale era destinato alla solitudine, mentre un anello o una moneta simboleggiavano ricchezza o matrimonio. Masticare un ago però non era esattamente piacevole, e il rischio era ben più alto di una semplice caramella scadente.
Più scherzi che dolcetti, e molti erano decisamente violenti
Gli scherzi di Halloween non erano affatto innocui. Non si trattava di uova contro le finestre o rotoli di carta igienica, ma di veri e propri atti vandalici. Uno dei “classici” consisteva nel mettere cavoli in fiamme nelle serrature, riempiendo le case di un fumo maleodorante. In altre occasioni, si legavano insieme le porte delle case vicine, intrappolando gli abitanti all’interno, oppure si liberavano le mandrie dei contadini, creando caos nelle strade.
C’erano anche scherzi molto più gravi e pericolosi. Nel 1918, alcuni bambini avevano cosparso di cera i binari del tram, causando un deragliamento che provocò gravi ferite a una donna. Questo era visto come un “divertente scherzo”.
La situazione poteva degenerare in veri atti di violenza. Nel 1907, a Tucson, Arizona, un negoziante reagì a uno scherzo con una pistola, ferendo mortalmente uno dei ragazzi che lo avevano fatto inciampare con un filo teso davanti al negozio. A Halloween, la linea tra scherzo e pericolo era spesso sottile, e quella notte di “festeggiamenti” poteva avere conseguenze fatali.
Costumi terrificanti… E non in senso buono
Oggi i costumi di Halloween sono per lo più fantasiosi o spaventosi, ma raramente fanno davvero paura. Nel passato, però, la situazione era diversa. In epoca vittoriana, per esempio, i partecipanti giravano per le case con un macabro “Hobby Horse”, una sorta di cavallo finto con un vero teschio di cavallo montato su un bastone e decorato con pelli di animali. Portato in processione per le strade, l’Hobby Horse doveva incutere terrore nei passanti, rendendo Halloween una vera e propria parata di orrori.
E anche in Irlanda del XVIII secolo, il costume non era uno scherzo: uomini e ragazzi si coprivano di paglia bianca e indossavano cappelli a punta, per poi dare vita a una notte di “scherzi” ai danni di famiglie che tenevano le loro figlie lontane dai corteggiatori.
Questo costume era un simbolo di ribellione e spesso si trasformava in atti di vandalismo e piccole razzie di cibo. Anche il “lenzuolo da fantasma” nasconde una storia inquietante: usato in Inghilterra nei secoli scorsi, era un travestimento ideale per criminali e aggressori che si mescolavano alla folla con scopi ben poco festivi. Altro che fantasmini simpatici!
In Irlanda medievale, Halloween era anche il giorno delle tasse
Per i Celti, Samhain, precursore di Halloween, segnava la fine dell’estate e l’inizio della stagione buia. E, insieme al freddo e alla mancanza di luce, portava anche un’altra spiacevole incombenza: il pagamento delle tasse. Durante Samhain, i contadini irlandesi dovevano spegnere i fuochi delle loro case e recarsi fino alla collina di Tlachtga, dove i druidi accendevano un grande falò.
Lì, dovevano versare i loro tributi ai druidi, veri e propri collezionisti di tasse dell’epoca, per poter ricevere un tizzone che li avrebbe permesso di riaccendere i focolari domestici. Il giorno che arriva l’agenzia delle entrate, come in molti sanno, non è tra i più belli!