È stato creato il quinto stato della materia, ma non in un laboratorio qualunque: nello Spazio

L’ultima frontiera della ricerca scientifica ci porta direttamente nello spazio, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Qui, nel Cold Atom Lab, gli scienziati hanno raggiunto un traguardo straordinario nella chimica quantistica: la creazione di un esotico quinto stato della materia, il condensato di Bose-Einstein, utilizzando una combinazione unica di due specie atomiche.

La chimica quantistica fa un salto avanti di anni: è stato creato il quinto stato della materia

Nel laboratorio spaziale Cold Atom Lab, gli scienziati hanno compiuto un passo significativo nella comprensione e manipolazione della materia. Utilizzando tecniche sofisticate di raffreddamento, hanno generato un condensato di Bose-Einstein, uno stato della materia in cui gli atomi sono raffreddati quasi allo zero assoluto (-273 gradi Celsius), consentendo loro di osservare fenomeni quantistici altrimenti inaccessibili.

La ricerca sul condensato di Bose-Einstein non è nuova; tuttavia, il contesto unico della microgravità offerto dalla ISS ha permesso ai ricercatori di superare alcune limitazioni terrestri. Sul nostro pianeta, la gravità causa la dissipazione di questi condensati non appena vengono disattivati i magneti o i laser super-raffreddanti. Nello spazio, invece, questa restrizione non esiste, permettendo studi più approfonditi.

Il "quinto stato della materia" creato a bordo della Iss - Galileo
Il quinto stato della materia è stato raggiunto all’interno della Stazione Spaziale Internazionale

La novità di questo esperimento risiede nell’utilizzo di due specie atomiche diverse, in questo caso una combinazione di potassio e rubidio, per creare il condensato. Questo approccio apre la strada a nuove ricerche e potenziali applicazioni, come la realizzazione di sensori ultra-sensibili e orologi più precisi per le tecnologie spaziali.

Oltre ai vantaggi pratici, l’esperimento potrebbe anche fornire nuove intuizioni sulla teoria della relatività generale di Einstein e sulla sua interazione con le leggi della meccanica quantistica. La capacità di testare il principio di equivalenza di Einstein in condizioni di microgravità potrebbe portare a una maggiore comprensione delle leggi fondamentali dell’universo.

La pubblicazione di questi risultati sulla rivista Nature il 15 novembre segna un momento significativo nella storia della ricerca spaziale e quantistica. Si tratta di un esempio eccellente di come l’esplorazione dello spazio può continuare a migliorare la nostra comprensione del mondo fisico e aprire nuove frontiere nelle tecnologie applicate.

Fonte | Nature – Quantum gas mixtures and dual-species atom interferometry in space

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Gianluca Cobucci

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