I ricercatori hanno finalmente decifrato il complesso codice utilizzato in una lettera top secret del 1547 che l’imperatore del Sacro Romano Impero e re di Spagna, Carlo V, scrisse quando temeva per la propria vita. Nella lettera crittografata, inviata a uno dei suoi ambasciatori in Francia, Carlo V racconta di alcune tensioni tra lui e il re francese Francesco I, pensando che potesse essere uno dei possibili nemici pronto a complottare per assassinarlo.
Per contestualizzare meglio il periodo storico, ci troviamo nella prima metà del ‘500, periodo nel quale il re Carlo V, governò il Sacro Romano Impero dal 1519 al 1556. Durante il suo governo presiedette uno dei più grandi imperi della storia europea, che copriva l’odierna Spagna, Germania, Austria, Belgio, Paesi Bassi e parti d’Italia, e ha anche supervisionato la colonizzazione spagnola delle Americhe.
Tornando ora alla lettera incriminante, nel ‘47, Carlo V scrisse una lettera al suo ambasciatore francese Jean de Saint-Mauris. Il documento contiene diversi paragrafi in calligrafia normale intervallati da ampie sezioni di simboli irriconoscibili: un codice segreto destinato a nascondere informazioni sensibili, probabilmente atti ad avvisare l’ambasciatore. La lettera fa ora parte degli archivi della Biblioteca Stanislas di Nancy, città della Francia orientale, dove è rimasta intatta per secoli.
La lettera, riscoperta dal personale della biblioteca nel 2019, è poi arrivata all’attenzione di un team di crittografi e informatici che si sono incaricati di scoprire la sezione codificata del documento. Ora, dopo più di sei mesi di ricerche, il codice è stato decifrato.
“È raro che uno storico riesca a leggere una lettera che nessuno era riuscito a leggere per cinque secoli”, annuncia il ricercatore del progetto Camille Desenclos, storico dell’Università della Piccardia Jules Verne in Francia.
Il codice utilizzato da Carlo V era difficile da decifrare per due motivi principali, in primo luogo, anziché rappresentare una singola lettera, ogni simbolo corrispondeva ad una parola, rendendo la decifratura più lunga e complessa.
In secondo luogo, alcuni dei simboli erano esche che non significavano assolutamente nulla, probabilmente aggiunte per depistare chiunque fosse a conoscenza del codice e cercasse di leggere la lettera.
I ricercatori hanno iniziato l’indagine con un semplice programma per computer progettato per aiutarli a differenziare i simboli e comprendere la struttura della scrittura. Tuttavia, il programma non ha portato grossi risultati e il team è stato costretto a creare un algoritmo più avanzato.
Il nuovo algoritmo ha aiutato a scoprire parte del passaggio nascosto ma non è riuscito a decifrare l’intera sezione. Fortunatamente, il team è riuscito a trovare parte di un codice di decrittazione in una lettera separata scritta da Jean de Saint-Mauris a un altro ambasciatore al servizio di Carlo V, che ha contribuito a colmare le lacune.
Carlo V scrisse di aver sentito di una voce secondo cui qualcuno ai vertici francesi aveva chiesto a Francesco I di assassinarlo, e così chiese a Saint-Mauris di indagare ulteriormente. Questa è la prima e unica menzione di questo complotto dell’assassinio che gli storici abbiano mai portato alla luce, e sebbene la voce sentita da Carlo V fosse probabilmente falsa, rimane comunque un nuovo pezzo di storia portato a galla.
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