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Come mettersi in proprio, qualche aspetto da considerare

Diventare capo di sè stessi e mettersi in proprio è un’idea allettante, soprattutto per chi ha avuto esperienze negative come dipendente. La libertà di lavorare quando, come e dove si vuole, senza un capo e senza orari fissi, guadagnando magari più di quanto si faceva in ufficio è impagabile.

Tuttavia non è un cambiamento da affrontare alla leggera. Il segreto per avere successo è “pianificare questa scelta in modo consapevole” perché richiede sacrifici, organizzazione, idee chiare e una buona dose di coraggio. 

Di seguito, troverai dei suggerimenti su come mettersi in proprio che potranno aiutarti a fare la giusta scelta e con il minor stress possibile. 

  1. Primo passo: avere le idee chiare sul tipo di lavoro da svolgere in autonomia

E’ un passo fondamentale e l’inizio di quello che potrebbe essere paradossalmente un futuro prospero, o una condanna. Possono sembrare parole pesanti ma ai giorni nostri alcune attività hanno più successo di altre e questo perchè hanno esteso la loro prospettiva nel futuro, in base alle richieste ed esperienze degli utenti. 

Il mondo si è evoluto molto negli ultimi anni, a causa anche della pandemia e con essa sono cambiate anche le esigenze degli utenti e dei consumatori finali. A prescindere quindi da quale sarà il tipo di attività che si vuole intraprendere, è bene affrontare tutto questo con le dovute precauzioni.

L’ideale è trovare qualcosa che amiamo fare, che siamo in grado di fare molto bene e che riscuota un interesse da parte del mercato. Validare l’idea imprenditoriale è fondamentale, così da assicurarsi di mettersi sul mercato con qualcosa per cui le persone saranno davvero disposte a pagare.

Una volta che si avranno le idee ben chiare, si passa alla fase successiva. 

  1. Redigere un business plan

Si tratta di un documento molto importante per un’azienda ma altrettanto utile per chi decide di mettersi in proprio e anzi, diventa necessario per accedere ai finanziamenti.

Cos’è questo documento? E’ il progetto della futura attività imprenditoriale (o professionale) ed è importante perchè:

  • costituisce una guida operativa per chi è agli inizi, i passi necessari per iniziare a costruire la propria impresa, indipendentemente dal settore;
  • rappresenta sia un biglietto da visita che una scaletta per attingere a bonus e finanziamenti offerti dalle banche o potenziali finanziatori;
  • importantissimo, consente di verificare la reale fattibilità del progetto, ancor prima di avviarlo e sotto diversi profili, come quello economico, tecnico e commerciale;
  • consente di determinare in modo approssimativo (ma è un inizio) il grado di convenienza e di rischio dell’iniziativa.

Redigere un business plan o progetto d’impresa è fondamentale, deve essere completo e ben redatto e deve contenere almeno tre aspetti: quello introduttivo, tecnico e operativo e infine monetario. Tutto il resto è in più ed è consigliabile aggiungere quanti più aspetti possibili.

  1. Attenzione alle normative fiscali

Ogni attività ha delle normative fiscali diverse da considerare; ad esempio, se si decide di aprire un e-commerce e di vendere un prodotto, allora bisogna sapere che per poterlo fare è necessario registrarsi alla Camera di Commercio che identificherà il tipo di attività con un codice preciso e la partita IVA. Se invece si vendono servizi, il discorso cambia in quanto non c’è bisogno della CC ma solo della partita IVA. Anche in questo caso, il tipo di attività verrà identificato con un codice. Ma anche qui attenzione, qualunque sia l’attività o l’idea per mettersi in proprio, è sempre bene consultare un esperto del settore o un commercialista per capire qual è l’opzione più realistica.

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