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Clara Oswald: 5 motivi per amarla e 5 per odiarla

Clara Oswald tra gioie e dolori

Ve lo dico subito: questo articolo contiene possibili spoiler, perché è aggiornato alle vicende di Doctor Who – e in particolare su quelle di Clara – che sono state narrate nell’episodio, Face the Raven.
Fatta questa breve premessa buttiamoci a salmone sull’evento clou della storia, la morte di Clara Oswald. Devo essere sincero, la mia reazione all’evento è stata grosso modo questa:

Ma questa è, appunto, la mia visione personale. Tentando di fare una critica del personaggio cercherò di essere il più distaccato possibile e mostrare i pro e i contro di una delle companion – e questo fatto credo sia indiscutibile, sia per i fan che per i detrattori – più iconiche della nuova serie di Doctor Who. Per cavalleria, cominceremo dai motivi per cui amare Clara Oswald; mi sembra il minimo, prima di demolirla…

Perché amare Clara Oswald:

1. Clara è una tipa tosta: Clara è decisamente lontana dal tipo di companion “classico” che in 50 anni e passa si è visto di fianco al Dottore; pochi comprimari hanno conosciuto così a fondo il Dottore e rivaleggiato con lui in intraprendenza. Un elemento del suo carattere che nel corso delle stagioni è stato sviluppato e ampliato, e ha dato agli spettatori un nuovo lato in cui immedesimarsi: quanti di noi, entrati nel TARDIS, aspetterebbero l’avventura invece di andarci incontro a braccia aperte come fa lei?

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Clara Oswald

2. Clara è un personaggio “poliedrico”: essendoci apparsa in due versioni differenti prima di incontrare la terza e definitiva identità, Clara è riuscita a entrare in trame molto diverse; vivendo col Dottore e come il Dottore è diventata anche lei un personaggio molto sfaccettato, riuscendo ad adattarsi a qualunque situazione. Che prenda il posto del Dottore o che sia semplice accompagnatrice, Clara trova sempre il modo di stare nella vicenda.

3. Clara, più che una “semplice” companion, è una sottotrama vera e propria: questo secondo me è uno dei punti maggiormente a suo favore. Clara ci è stata presentata come un problema da risolvere e nel corso del tempo ha sviluppato una sua vita parallela a quella nel TARDIS, aprendo lo spazio a sviluppi sul personaggio e a sottotrame dai risvolti potenzialmente interessanti. Mentre una come Martha Jones era per lo più accompagnatrice del Dottore, Clara si dava da fare attivamente, anche nella sua vita, aprendo a nuove ipotesi narrative (vedi la relazione con Pink).

4. Clara è un buon “collante”: in virtù della sua storia personale e del suo essere “poliedrica”, Clara è diventato un buon mezzo per collegare momenti di cambiamento in Doctor Who: ovviamente la sua partecipazione decisiva nello speciale del 50esimo ha grosso peso in questo, ma anche gli eventi preparatori della puntata che l’ha preceduto ha permesso di unire 50 anni di show. Anche quando si è passati da Matt Smith a Peter Capaldi lei, a modo suo, ha aiutato lo spettatore a digerire il cambiamento: tutte quelle pippe mentali con Madame Vastra sono servite a questo.

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Clara Oswald in uno dei suoi momenti più memorabili

5. Clara muore davvero: In un mondo come quello di Doctor Who dove non muore mai nessuno, chiudere le vicende di un personaggio in modo così tragico – almeno per quello che ne sappiamo adesso, potrebbero sempre farci un grosso scherzone – è un fatto positivo, perché consegna il personaggio di Clara alla storia di Doctor Who con molta carica drammatica; rende la vicenda più vera, meno “fumettosa”, e apre a sfaccettature del Dottore che in passato abbiamo visto abbastanza di rado. Il “lungo finale” che ci aspetta, di cui Face the Raven sembra essere solo la prima parte, si prospetta interessante.

Ed ora passiamo alla parte difficile, quella in cui diamo ragione a chi, come me, ha stappato lo spumante quando il Corvo l’ha passata da una parte all’altra come un siluro fotonico di Star Trek. Noterete che per lunghi tratti si parlerà in modo speculare ai motivi positivi. Questo perché in gran parte i punti evidenziati prima erano potenzialità di Clara, a volte davvero enormi, ma che spesso non sono approdate a interessanti sbocchi narrativi.

Perché odiare Clara Oswald:

1. Clara è diventata la protagonista di Doctor Who: fin troppe volte Clara ha voluto fare il fenomeno rubando la scena allo stesso Dottore. Questo era evidentissimo nell’ottava stagione, con episodi che le erano dedicati in modo quasi totale (The Caretaker e Kill The Moon lo mostrano in maniera evidente), per non parlare del delirio – soprattutto dello showrunner – che in Death in Heaven, per trollare giusto un secondo in più gli spettatori cambia la sigla dello show. La cosa è lentamente scemata nella nona stagione, anche se ogni tanto è rispuntata fuori, tipo in Under the Lake e Before the Flood, per esempio.

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Gli occhi di Clara Oswald

2. Clara è un personaggio troppo variabile: ogni personaggio ha un suo vissuto, e questo deve rientrare nei comportamenti dello stesso. In Clara questo non avviene quasi mai, sinceramente. Quando a metà della settima stagione diventa la companion ufficiale, diventa una specie di hacker informatica da paura, cosa che però non si è mai vista nelle occasioni successive. Inoltre, gli eventi di The Name of the Doctor e del 50esimo avrebbero dovuto fare di lei la companion che più di tutte conosce il Dottore e il processo di rigenerazione. Pertanto, sparate come le pippe mentali con Madame Vastra di cui sopra ma soprattutto la patetica ramanzina che fa al Dottore in Kill the Moon sono semplicemente “fuori dal personaggio”. L’impressione è che per la storia servisse fare in quel modo e quindi più volte del background del personaggio ci si è sbattuti allegramente i cosiddetti.

3. La storia di Clara ha troppi buchi: uno soprattutto, Orson Pink. Clara e Danny sono morti senza eredi (anche se i fan vociferavano di una sua gravidanza) e quindi la presenza di Orson Pink suona un po’ come una di “quelle cose che distruggono l’universo” (cit.) In Sleep No More non si capisce che cosa dovrebbe succedere a lei alla fine della puntata, e non si sa né come sia uscita dal flusso temporale del Dottore in The name of the Doctor, né come e perché stia insegnando in una scuola. È vero che non è necessario spiegare e raccontare tutto, ma trattandosi di eventi importanti qualche accenno andrebbe fatto.

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La storia di Clara Oswald ha qualche buco, Orson Pink vi suggerisce qualcosa?

4. Clara è sopravvissuta troppo: Clara ha avuto l’occasione di uscire di scena due volte in modo decisamente migliore di questo. Alla fine dell’ottava stagione lei e il Dottore si lasciavano con un abbraccio, mentendosi a vicenda: se Clara fosse stata incinta, sarebbe stato una buona exit strategy. Ma sarebbe stato ancora meglio se avesse salutato il TARDIS dopo lo scorso speciale di Natale: la scena fra l’anziana Clara e il Dottore, costruita specularmente a quanto accaduto un anno prima con Matt Smith, era un piccolo capolavoro di scrittura. E invece è sopravvissuta alla sua stessa utilità: il suo scopo era essere la companion capace di fare da collante fra serie classica e nuova in attesa del 50esimo – fin lì Clara è stata pressoché perfetta – oltre questo avvenimento ha cominciato a perdere colpi.

5. Jenna Coleman e le sue faccette: questo, lo ammetto, è un punto un po’ più personale. Trovo che la Coleman abbia a disposizione quattro faccette e che le usi in base all’occasione, stile sceneggiatori di Boris. Le sue doti recitative non sono il massimo, soprattutto se messe a paragone con quelle di Capaldi, che fra il monologo di The Zygon Inversion e la scena d’addio di Face the Raven mostra capacità decisamente sopra la media. Fra le sue migliori interpretazioni troviamo, a mio parere, quella della cattiva nel doppio episodio sugli Zygon, proprio perché la mimica facciale doveva essere tenuta al minimo. Ma, ripeto, questa è una questione più personale dei precedenti punti, perché riguarda l’interpretazione dell’attrice – che ha fattori di impatto emozionale più pesanti rispetto alla scrittura del personaggio o dell’episodio.

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Non si può certo dire che la bellezza di Clara Oswald sia un elemento da inserire nella lista “per odiare”

Bene, ora scannatevi fra fan e hater. Questo piccolo “scontro” rende comunque evidente quanto sia pesante l’eredità di Clara per chi verrà dopo di lei (evito spoiler volutamente per chi non abbia ancora visto), come lo erano per lei nel post Amy Pond. Non ci resta che vedere come andrà a concludersi questa stagione.

Mario Iaquinta

Nato da sua madre “dritto pe’ dritto” circa un quarto di secolo fa, passa i suoi anni a maledire il comunissimo nome che ha ricevuto in dote. Tuttavia, ringrazia il cielo di non avere Rossi come cognome, altrimenti la sua firma apparirebbe in ogni pubblicità dell’8×1000. Dopo questa epifania impara a leggere e scrivere e con queste attività riempie i suoi giorni, legge cose serie ma scrive fesserie: le sue storie e i suoi articoli sono la migliore dimostrazione di ciò. In tutto questo trova anche il tempo di parlare al microfono di una web-radio per potersi spacciare per persona intelligente senza però far vedere la sua faccia. Il soprannome “Gomez” è il regalo di un amico, nomignolo nato il giorno in cui decise di farsi crescere dei ridicoli baffetti. Ridicoli, certo, ma anche tremendamente sexy, if you know what I mean…
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