Cigno di Pazyryk: questo peluche siberiano di 2400 anni spiega la creazione del mondo

Nel cuore della Siberia, tra le montagne dell’Altai, un’antica cultura nomade ha lasciato un segno unico della sua concezione della vita e dell’universo: un cigno di feltro realizzato 2.400 anni fa. Ritrovato tra i tesori sepolti di un’antica tomba, il Cigno di Pazyryk è oggi esposto all’Hermitage Museum di San Pietroburgo (https://www.hermitagemuseum.org/wps/portal/hermitage/digital-collection/25.+archaeological+artifacts/3509468), rivelando dettagli affascinanti sulle credenze cosmologiche di questa civiltà dell’Età del Ferro. Ma qual è la storia di questa misteriosa creatura di feltro e cosa rappresentava per chi l’ha creata?

Il Cigno di Pazyryk: un simbolo legato alla creazione del mondo racchiuso in un unico animale di pezza

Il Pazyryk Swan è una statuetta di feltro e lana di renna lunga quasi 30 cm, scoperta negli anni ’40 tra le tombe di una misteriosa popolazione nella valle Pazyryk, vicino ai confini tra Russia, Mongolia, Cina e Kazakistan.

Realizzato con sapiente maestria, questo cigno aveva un ruolo che andava oltre l’ornamento: per la cultura Pazyryk, un gruppo nomade appartenente ai Saka, ramo orientale degli Sciti, il cigno rappresentava la vita stessa, capace di attraversare terra, cielo e acqua.

La statuetta, ritrovata in posizione eretta grazie a bastoncini di legno infilati nelle zampe, è fatta di lana di renna lavorata in feltro bianco, con becco, occhi e punte delle ali in feltro nero e zampe in feltro bruno-rossiccio. All’interno, una morbida imbottitura in lana di renna.

un cigno di feltro che ha importanza per le culture antiche, chiamato Cigno di Pazyryk
Il Cigno di Pazyryk

Gli archeologi ritengono che i bastoncini permettessero di montare il cigno su un carro di legno ritrovato vicino, oppure su una struttura simile a una tenda, che un tempo avrebbe coperto la tomba, ma si è decomposta con il tempo.

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Secondo gli studiosi dell’Ermitage, il cigno rappresenta non solo la vita, ma un’antica visione cosmologica. Per i popoli Pazyryk, come per altre culture antiche, l’origine dell’universo poteva essere ricondotta a un uccello acquatico: cigni, anatre o oche erano spesso simboli di creazione e rinascita. In questo contesto, il Cigno di Pazyryk potrebbe essere stato concepito come rappresentazione della nascita del mondo e del legame tra i vari elementi della natura.

Il ritrovamento di questo cigno risale agli scavi sovietici iniziati nel 1920. La valle di Pazyryk, situata in alta quota, conserva molti di questi reperti in stato quasi perfetto, grazie alle temperature che hanno mantenuto congelate le tombe per secoli, preservando anche materiali organici.

Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.

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