Cultura e Società

8 motivi per cui chi odia il Natale… Odia il Natale!

Aiuto...! È Natale!

Non lo direste mai, ma sono tra voi: dopo anni di allenamento intenso riescono a mimetizzarsi quasi perfettamente, non li riconoscereste mai.
Eppure, se state attenti ed emettete il richiamo esatto, tipo “ se non ci dovessimo più vedere, buon Natale!”, vedrete un ghigno subito dissimulato in un sorriso da paresi: sono le persone che detestano il Natale.
Come sarebbe, detestano il Natale? Come si fa a detestare il Natale?
Lo volete sapere?
Sicuri?

Ecco la lista degli 8 motivi per cui chi odia il Natale… Odia il Natale!

1. Il consumismo sfrenato

Comprare, comprare, comprare. Questo è il motto di questo periodo. Anche cose assolutamente inutili, come la renna luminosa da mettere in casa o il Babbo Natale da appendere al balcone. Che da lontano sembra impiccato, lasciatemelo dire.
Questa frenesia dell’acquisto, questo comprare cose, a chi odia il Natale dà la nausea.

2. Lo stakanovismo

Ah, il Natale, la festa della famiglia!
Provate a chiedere cosa ne pensano i familiari di chi ha un negozio o fa il commesso, con le aperture straordinarie per i regali di Natale? Chi fa il parrucchiere o l’onicotecnica, o l’estetista, perché tu “è Natale, devo mettermi in ordine!” Che è giusto, eh! Chi odia il Natale non ce l’ha con il singolo: odia il periodo e quello che ne consegue.

3. I regali

Se è vero, come è vero, che conta il pensiero, siamo rovinati. Alzi la mano chi facendo i regali di Natale non ha pensato almeno una volta:
“Oddio, e a lei cosa regalo?”
“Che palle, dovrò fargli un regalino, mica posso andare a mani vuote!”
I regali diventano non un piacere, ma una specie di condanna: devi farli, devi stare attento a non fare gaffe, e devi tuffarti in negozi strapieni, senza tempo per chiedere consiglio o per pensare.
Per non parlare del fare cospiratorio della zia che ti chiama per chiederti di cosa ha bisogno la mamma.

4. Siamo tutti più buoni?

La pace, l’amicizia, la fraternità. Siamo tutti più buoni, ci riscopriamo generosi e solidali.
Poi, prima delle ferie di agosto parte la Pubblicità Progresso, per ricordarti di donare il sangue prima di andare in vacanza, e le associazioni di volontariato lanciano gli appelli per dirti che sì, insomma, sarebbe bello che qualcuno andasse a tenere compagnia agli anziani nelle case di riposo.
Perché, come è noto, gli ultimi ci sono solo a Natale.

5. La famiglia parte 2

Ma che bella la famiglia! E’ come l’alcool: va bene, ma moderatamente.
E no, non sto parlando della proverbiale zia Sigismonda che ti chiede quando trovi un fidanzato o quando ti laurei.
Perché la zia Sigismonda, poverina, la si sopporterebbe anche.
Parlo di chi in buona fede, per sapere di te, ti fa domande che ti uccidono: non vi piacerebbe avere un bambino? L’università come va? Oggi la tua ragazza non c’è?
Domande non elegantissime certo, ma dette da qualcuno che vuole sapere davvero come stai. E tu, nell’ordine, ci stai provando ma questo bambino non ne vuole sapere di arrivare, ti sei arenato su un esame che non c’è verso di passare, e la tua ragazza ti ha lasciato tre giorni fa.

6. La famiglia parte 3

Chiedetelo a chi ha una sottrazione familiare dolorosa, con separazioni o rapporti insanabilmente incrinati.
Chiedetelo a chi ha perso un proprio caro, magari in questi giorni, e prepara la tavola di Natale e quella sedia vuota… Urla.
Chiedetelo a chi ha la famiglia in Siria, in Somalia, o in qualsiasi posto dove è Natale solo per il calendario.
Saprà spiegarvelo meglio di me.

7. Lo spreco

Chi più chi meno, senza dubbio. Però si spreca: si sprecano soldi, si spreca cibo, si spreca tempo.
A chi odia il Natale, per esempio, piace pensare a cosa si potrebbe fare con i soldi che invece vengono usati per le luminarie cittadine.

8. Lo spirito natalizio

Ma qual è esattamente lo spirito natalizio se tutto quello che il Natale dovrebbe portarci ci viene tolto da come lo viviamo?
La pace: ma se corriamo come schegge impazzite per l’ultimo regalo, diventiamo isterici in macchina perché abbiamo fretta!
Il perdono: se al pensiero di quei pranzi coi parenti obbligati ci vengono gli istinti omicidi!
La gratitudine: ma se iniziamo a cucinare il 23 e smettiamo il 25 alle 12 e 59? Io abito in Emilia Romagna, e ho detto tutto!
Che fine ha fatto lo spirito natalizio a cui continuamente si inneggia?

Quello che ho scritto, forse, è viziato da qualche stereotipo, perdonatemelo.
Se a voi il Natale piace, godetevelo.
Ma perdonate noi Grinch, che invece siamo un po’ insofferenti, e che soffriamo, per dirla con i Finlay di una terribile Santa Claus..trofobia!

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