La celiachia è una malattia autoimmune che coinvolge il sistema immunitario, scatenata dall’ingestione di glutine, una proteina presente in cereali come frumento, orzo, segale e triticale. In Italia si stima che circa l’1% della popolazione sia celiaca, anche se molti casi restano non diagnosticati. Questa condizione, se non trattata, può causare danni significativi all’intestino tenue compromettendo l’assorbimento dei nutrienti e dando origine a sintomi debilitanti.
Cosa succede nel corpo di un celiaco?
Quando una persona affetta da celiachia consuma glutine il suo sistema immunitario risponde attaccando erroneamente i villi intestinali, piccole strutture responsabili dell’assorbimento dei nutrienti. Ciò può portare a sintomi gastrointestinali come diarrea, gonfiore, crampi addominali, ma anche a manifestazioni extraintestinali quali stanchezza cronica, anemia, perdita di peso inspiegabile e irritabilità.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi si basa su un test sierologico iniziale, seguito da una biopsia intestinale per confermare la presenza di danni ai villi. Una volta diagnosticata l’unico trattamento efficace è una dieta rigorosamente priva di glutine per tutta la vita. Questo significa eliminare non solo gli alimenti che contengono glutine ma anche fare attenzione alle contaminazioni crociate che possono avvenire durante la preparazione o la manipolazione dei cibi.
Celiachia: affrontarla nella vita quotidiana
Adottare una dieta senza glutine può sembrare complesso all’inizio ma con una buona organizzazione diventa gestibile. Di seguito alcuni consigli pratici per chi affronta la celiachia.
Leggere sempre le etichette. In Italia la legge impone di indicare chiaramente la presenza di glutine sulle confezioni degli alimenti. Cercare la dicitura “senza glutine” o il simbolo della spiga barrata.
Fare attenzione alla contaminazione. Evitare utensili, superfici e pentole che potrebbero essere venuti a contatto con alimenti contenenti glutine.
Preparare i pasti a casa. Cucinare da soli consente un controllo completo degli ingredienti e dei metodi di preparazione.
Scegliere con cura i locali. Oggi, fortunatamente, molti ristoranti e pizzerie offrono menù senza glutine, ma è essenziale informarsi preventivamente e verificare la serietà dell’attività. Alcuni sono riusciti addirittura a mantenere intatte le tradizioni culinarie locali per dare la possibilità anche ai celiaci di gustare i piatti tipici (ne è un esempio il ristorante Lorenzo De’ Medici a Firenze)
Mangiare senza glutine fuori casa
Una delle sfide principali per chi soffre di celiachia è mangiare fuori casa, sia durante una vacanza che in trasferta lavorativa. Ecco alcune strategie per affrontare queste situazioni senza preoccupazioni.
1. In vacanza: come organizzarsi
Prima di partire è utile pianificare con attenzione. Esistono diverse app e siti web, come “AIC – Alimentazione Fuori Casa” che segnalano ristoranti, alberghi e panetterie certificati senza glutine in tutta Italia e all’estero. Durante il viaggio portare con sé snack senza glutine di emergenza, soprattutto se si visita una destinazione con limitate opzioni culinarie per celiaci.
Nei supermercati di molti paesi è possibile trovare una vasta gamma di prodotti gluten-free. Tuttavia, è bene familiarizzare con le etichette e con i termini locali che indicano la presenza di glutine. Ad esempio, in inglese, occorre evitare alimenti che contengano “wheat” (frumento), “rye” (segale), “barley” (orzo) o “malt” (malto).
2. In trasferta lavorativa
Se il pranzo si consuma in ristoranti o mense aziendali è importante comunicare in anticipo le proprie esigenze alimentari. Alcune mense offrono pasti senza glutine ma è essenziale verificare che vengano seguite procedure per evitare contaminazioni.
In alternativa preparare un pranzo da portare con sé è una soluzione pratica e sicura. Insalate, piatti unici e panini fatti con pane senza glutine sono opzioni facili da trasportare.
3. Ristoranti e locali
Quando si mangia fuori scegliere ristoranti con personale formato sulla gestione della celiachia. Non esitare a porre domande sugli ingredienti e sui metodi di preparazione. Considera che oggi alcune catene di ristorazione internazionale offrono menù specifici dedicati ai celiaci.
Alimentazione senza glutine: cosa evitare e cosa scegliere
Oltre ai cereali contenenti glutine bisogna fare attenzione ad alimenti che potrebbero nasconderlo, come salse pronte (ad esempio la salsa di soia), insaccati e carni lavorate, dolci industriali e snack, birre tradizionali (esistono alternative gluten-free).
Fortunatamente ci sono molti alimenti naturalmente privi di glutine: riso, mais, quinoa, grano saraceno, patate, carne, pesce, verdure, frutta, uova e latticini. Inoltre il mercato offre un’ampia gamma di prodotti confezionati senza glutine, dal pane ai dolci.
Vivere bene con la celiachia
Essere celiaci non significa rinunciare a una vita normale. Con le giuste accortezze è possibile godersi pasti gustosi, viaggi e momenti conviviali senza rischi per la salute. L’educazione alimentare è però fondamentale: conoscere gli alimenti sicuri, saper interpretare le etichette e informarsi sui rischi della contaminazione sono passi essenziali per affrontare serenamente la celiachia.
Se sei appena stato diagnosticato o hai dubbi rivolgiti a un dietista specializzato o a un’associazione come l’AIC (Associazione Italiana Celiachia) che offre supporto e informazioni dettagliate.
Adottare un approccio consapevole e organizzato è la chiave per trasformare una sfida in una routine ben gestita permettendo a chi è celiaco di vivere senza rinunce e con serenità.