Nella Sicilia occidentale, un eccezionale ritrovamento archeologico ha scosso gli animi degli studiosi e degli appassionati di storia. La nave romana “Marausa 2” è emersa dai fondali dell’omonima costa a pochi chilometri da Trapani, rappresentando una scoperta che promette di svelare nuove sfaccettature del passato. Questo relitto, risalente al III secolo d.C., ha resistito al trascorrere dei millenni in condizioni sorprendentemente intatte, custodendo un carico straordinario di anfore romane, utensili e reperti vari.
I dettagli del ritrovamento
Il recupero della “Marausa 2” è stato un processo lungo e impegnativo, richiedendo mesi di lavoro accurato. La nave giaceva a soli 100 metri dalla costa e a una profondità di appena 2 metri.
Nonostante il lungo periodo sottomarino, lo scafo si presenta (in maniera alquanto stupefacente) integro, un autentico tesoro dell’antichità che offre un’opportunità unica di esplorare la vita marittima dell’epoca imperiale.
Le operazioni di recupero sono state coordinate dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e hanno sfruttato tecnologie all’avanguardia. Dopo l’accurata fase di scavo e documentazione fotografica del sito, è stata posta grande attenzione alla messa in sicurezza del relitto. Il suo prezioso carico è stato protetto da reti e tessuti, e attorno allo scafo è stata eretta una sofisticata struttura metallica che ha permesso il sollevamento dell’intera imbarcazione senza danneggiarla.
Trasporto e restauro
Durante la notte, il relitto è stato trasferito via mare al porto di Marsala, dove ha iniziato un nuovo capitolo della sua storia. Oggi, il relitto è giunto al Museo Baglio Anselmi, dove verrà immerso in una vasca d’acqua dolce per avviare il processo di desalinizzazione, fondamentale per i futuri interventi di restauro e conservazione.
Questo procedimento avviene attraverso un lento e attento rilascio controllato di acqua dolce nella vasca, consentendo al sale di essere gradualmente estratto dai materiali senza danneggiarli. È un passo essenziale prima di intraprendere qualsiasi lavoro di restauro, poiché contribuirà a preservare la struttura originale della nave e a mantenerla intatta nel corso del tempo.
La scoperta che svela una storia
La “Marausa 2“, con il suo carico originale, presto sarà esposta in un museo della provincia di Trapani, anche se la sua destinazione finale non è ancora stata ufficialmente annunciata. Questo ritrovamento eccezionale non solo cattura l’immaginazione, ma apre anche nuove straordinarie prospettive di studio sul commercio marittimo nel Mediterraneo durante l’epoca imperiale.
Gli storici confidano che i reperti permetteranno di gettare nuova luce sugli scambi commerciali tra Roma e le province nordafricane, presumibilmente trasportando vino, olio d’oliva e altri generi alimentari. Insomma: la “Marausa 2” ci offre un prezioso pezzetto di vita quotidiana ai tempi dell’Impero Romano. A proposito: voi quanto pensate all’Impero Romano?
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