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Alien Covenant, un tuffo dentro l’universo Alien

Focus su Alien Covenant e la lore della saga di Ridley Scott

Alien Covenant è un film diretto dal maestro Ridley Scott, uscito nelle sale nel 2017, è considerato (quasi) un sequel di Prometheus (2012), di cui però abbiamo solo un veloce rimando — presente come mero flashback all’inizio del film. Va comunque fatto notare che, la mancata visione di Prometheus non compromette in alcun modo la comprensione della trama di Alien Covenant, quindi se non lo avete ancora visto, andate sereni e cliccate su Play qualora abbiate in mente di fruirne attraverso i vari servizi di streaming on demand disponibili oggi sulla rete.

La storia è incentrata completamente sul format “Alien“, quindi con la presenza di alieni xenomorfi assassini che cercano di parassitizzare e uccidere le persone.

Alien Covenant, qualche dettaglio sulla trama

Le due ore abbondanti di film sono incentrate sulle vicende che ruotano attorno all’astronave Covenant che presenta il classico personale in ipersonno ed i tanto odiati (e poi amati) androidi dotati di libero arbitrio, che prendono decisioni in autonomia.

Senza cadere nello spoiler più becero, evitiamo di descrivere la trama integrale di Alien Covenant, vi basti sapere che un manipolo di persone scende su un pianeta in esplorazione libera. Lasciano la navicella in orbita, fanno qualche giro, commettono qualche errore e boom, da lì prende inizio l’infezione.

Le persone vengono parassitizzate da spore che entrando nel corpo, attraverso le orecchie dell’ospite, danno luogo all’incubazione del famoso “Neomorfo”, cioè l’esserino (ripreso magistralmente anche da Balle Spaziali), che per uscire fuori dal corpo dell’ospite sfonda la gabbia toracica.

L’evoluzione dello Xenomorfo

alien covenant
Lo Xenomorfo protagonista nella pellicola di Alien Covenant

L’esserino successivamente si evolve rapidamente nello Xenomorfo, il grosso e cattivo alieno adulto, con silicone al posto della saliva e con l’acido nelle vene, protagonista di svariati film del format Alien che tanto ben conosciamo.

Nella pellicola ci sono anche i famosi (e non pucciosi) Facehugger, ossia letteralmente gli abbraccia-faccia, già conosciuti nel primo Alien del 1979, che sono praticamente una sorta di forma embrionale dello Xenomorfo adulto, il cui scopo è solamente quello di inoculare le spore all’interno di un ospite, fissandosi alla testa con dei tentacoli (ndr. per alcuni sono zampe… ) e inserendo un peduncolo all’interno dell’esofago del malcapitato.

Nel titolo, troviamo praticamente tutti gli elementi del “media franchise” di Alien, probabilmente in virtù del fatto che ha funzionato egregiamente per 40 anni, i produttori si sono chiesti: perché cambiare? In effetti hanno fatto centro anche questa volta, Alien Covenant è scorrevolissimo e tiene in tensione massima lo spettatore che sebbene conosca le dinamiche del fanta-horror, riesce comunque a stupirsi anche nelle scene che vorrebbero sembrare più scontate. È proprio vero che quando c’è la firma di Ridley Scott, il film fa sempre centro.[vc_message icon_fontawesome=”fa fa-comment” css_animation=”bounceIn”]Ti è piaciuto questo articolo? Facci sapere cosa ne pensi! Lascia un commento qui sotto o scopri ulteriori contenuti cliccando o navigando il nostro Menù. E se ciò non dovesse bastare, considera la possibilità di scrivere un articolo di risposta! Invialo a redazione@ilbosone.com seguendo le istruzioni riportate nella pagina Collabora.[/vc_message]

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