Addio, addio, E3 addio. Cala il sipario definitivamente e ufficialmente

Cala il sipario su un evento importantissimo per gli amanti dei videogiochi. La celebre fiera E3, un tempo il fulcro mondiale dei videogiochi, chiude definitivamente. La conferma arriva direttamente da Stanley Pierre-Louis, CEO della Entertainment Software Association. Una decisione che segna la fine di un’epoca per l’industria videoludica, in un contesto in continuo cambiamento e adattamento alle nuove esigenze di mercato e di pubblico, nonostente le voci suggerissero un ritorno in pompa magna nel 2025.

Addio a un’era: E3 chiude i battenti, un capitolo storico si conclude

E3, l’Electronic Entertainment Expo, è stato per anni il punto di riferimento per l’industria dei videogiochi. Fondato nel 1995, questo evento ha ospitato le più grandi case di produzione e gli sviluppatori più influenti, diventando una vetrina imperdibile per novità e annunci. Tuttavia, l’evoluzione del settore e l’avvento di nuove modalità di comunicazione hanno progressivamente ridotto la centralità di E3.

Già prima della pandemia di Covid-19, importanti aziende come Nintendo, Sony e Microsoft avevano iniziato a privilegiare eventi autonomi come Nintendo Direct, State of Play e Xbox Games Showcase, rivolgendosi direttamente ai consumatori tramite trasmissioni in diretta. La pandemia ha poi accelerato questa tendenza, con l’annullamento delle edizioni fisiche di E3 e la proliferazione di eventi online come il Summer Game Fest di Geoff Keighley.

Il 2020 ha visto la cancellazione di E3 a causa delle restrizioni sanitarie, seguita da un ritorno in formato digitale nel 2021. Tuttavia, l’edizione 2022 è stata annullata senza appello, con promesse di un futuro evento ibrido che non si è mai concretizzato. Ora, la decisione definitiva di chiudere E3 segna un punto di non ritorno per un evento che ha fatto la storia del gaming, ma che non è riuscito ad adattarsi ai mutamenti del settore.

Qualche lacrima è scesa ai fan più affezionati agli eventi fisici, ma bisogna fare i conti con la realtà: con l’avvento del digitale e i giochi online che prendono sempre più piede, è inevitabile che il mercato viri verso una dimensione meno fisica.

Gianluca Cobucci

"Se c’è in giro una cosa più importante del mio IO, dimmelo che le sparo subito"
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