E se vi dicessi che il padre degli smartwatch moderni è nato non nel 2000 ma durante gli anni ’80? Sì, ho fatto fatica a crederci anche io ma questa cosa, oltre ad essere confermata dalla storia, me l’ha raccontata mio padre. E vi assicuro che gli occhi erano tutto un luccichio quando mi ha parlato del Seiko UC-2000. Ve lo descrivo un pochino.
Seiko UC-2000: un salto nel tempo…ma avanti o indietro?
Lanciato nei primi anni ’80 da Seiko, il UC-2000 non era un semplice orologio, ma un vero e proprio computer da polso. In un periodo in cui l’idea di un computer portatile era ancora in fase embrionale, questo dispositivo forniva un’anteprima della tecnologia indossabile futura. Con la sua capacità di eseguire applicazioni e giochi semplici, l’UC-2000 ha mostrato un livello di interattività e di funzionalità senza precedenti in un orologio. E soprattutto per il tempo in cui è uscito.
La sua tastiera e il display LCD erano all’avanguardia rispetto agli standard degli orologi digitali del tempo. Pur essendo primitivi per gli standard moderni, rappresentavano una rivoluzione tecnologica, permettendo agli utenti di inserire dati e comandi direttamente dall’orologio. Queste caratteristiche dimostravano come i dispositivi indossabili potessero non solo visualizzare l’ora ma anche funzionare come strumenti interattivi.
Una delle caratteristiche più singolari dell’UC-2000 era la sua piccola tastiera. Gli utenti dovevano usare un piccolo stilo per premere i tasti, una pratica piuttosto insolita e non del tutto comoda.
Il UC-2000 aveva una memoria interna limitata (assolutamente non paragonabile a quella dei moderni smartwatch), ma adeguata per le sue funzioni. Le applicazioni includevano calendari, giochi e strumenti di calcolo, anticipando il concetto di software dedicato per dispositivi indossabili.
Uno degli accessori più intriganti era la stazione dock, che trasformava l’orologio in un mini computer da tavolo, un concetto innovativo che permetteva al dispositivo di funzionare sia come wearable che come computer. Quando l’orologio veniva collegato a questa stazione, si trasformava in un piccolo computer da tavolo con una tastiera più grande e un display più chiaro.
Nonostante le sue capacità avanzate, il UC-2000 manteneva un design compatto e portabile, bilanciando funzionalità e portabilità. Era indirizzato a un pubblico di nicchia, ma ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo futuro degli orologi e della tecnologia indossabile.
Va anche detto che all’epoca, indossare un UC-2000 era un chiaro simbolo di status. Indicava non solo che si aveva interesse per la tecnologia, ma anche che si apparteneva a un certo livello socio-economico, dato il costo e la natura di nicchia dell’orologio. E se ve lo state chiedendo: no, mio padre non lo aveva ahahah!