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The End? L’Inferno Fuori: il ritorno dello Zombie Movie all’italiana

Esce per la neonata casa di produzione dei Manetti Bross e dal regista Daniele Misischia

C’è un nutrito gruppo di fan che in questi giorni aspetta “The End? L’inferno fuori“. Il 14 agosto 2018 (domani!) uscirà quello che da molti è definito come un film di svolta nella storia recente del cinema tricolore, ma non carichiamolo di troppe responsabilità.

Cosa è The End? L’Inferno Fuori

Lo hanno prodotto i Manetti Bross, una garanzia del cinema italiano di genere, con la loro neonata casa di produzione, Mompracem, che rievoca le storie di pirati e avventurieri di Salgari. Lo interpreta, dall’inizio alla fine, Alessandro Roja, che affronta gli infetti in un’ascensore solo soletto, e lo dirige un giovane regista dalle belle speranze come Daniele Misischia. L’amore tra i produttori e il regista nasce al FiPiLi Horror Festival, dove Misischia presentò un suo lavoro e i Manetti lo premiarono. Da cosa nasce cosa, il ragazzo inizia a lavorare come operatore nei loro set, e adesso è diventato un investimento per il futuro del cinema italiano di genere.

Si, perché, su “The End? L’inferno fuori” si concentrano grandi aspettative. Anzi, sul pubblico che dovrà andarlo a vedere si spera un bel po’, dato che il film è già stato visto al Festival di Roma ed è stato molto apprezzato. Tutti su internet ne parlano bene e chi può esorta i suoi follower ad andarlo a vedere. Tra questi VictorLaszlo88 e Federico Frusciante, noti Youtuber che si occupano di cinema nella community italiana.

the end? l'inferno fuori
the end? l’inferno fuori

Dagli anni 70′ ad oggi, lo zombie movie all’italiana ha cambiato pelle

Di film italiani, sugli zombie, non se ne vedevano da tantissimo tempo, o almeno nessuno di quelli visti recentemente può competere con questo film. E dire che i grandi maestri dell’orrore italiano ce li invidiano anche registi come Quentin Tarantino, Scorsese, Tim Burton, e tante altre celebrità del ciak in tutto il mondo. Zombi 2 di Lucio Fulci, resta uno dei capisaldi del genere, di grande ispirazione ancora oggi ed accostato, con le dovute differenze, ai lavori di Romero. Persino Pupi Avati durante la sua parentesi Horror fece un film sugli zombi nel 1983, Zeder, e nel 1994, Michele Soavi, sperimentò con un romanzo del papà di Dylan Dog, Tiziano Sclavi, in una pellicola amata da tanti appassionati, Dellamorte Dellamore.

Quasi 25 anni dopo qualcuno ha il coraggio di osare con un film che si ispira principalmente alle pellicole Americane, per ammissione del regista, ma che è ambientato a Roma, e che usa come protagonista il Dandi di Romanzo Criminale. Questo rende “The End? L’inferno fuori” spietatamente italiano, perché nel genere tutto è concesso.

the end? l'inferno fuori
the end? l’inferno fuori

Ve lo meritate “Lo chiamavano Jeeg Robot”?

D’altra parte, il cinema di genere negli ultimi tempi sta ottenendo un’attenzione maggiore del solito (eccezion fatta per la commedia ovviamente). Si sta assistendo, alla crescita di un vero e proprio movimento di giovani registi di genere che riescono a coinvolgere attori di rilievo in produzioni low budget. Il capostipite di questo tipo di esperienza è senza dubbio Gabriele Mainetti che con Lo chiamavano Jeeg Robot è riuscito a conquistare pubblico e critica, incassando molto più del costo dello stesso film, e coinvolgendo l’altro Dandi di Romanzo criminale, Claudio Santamaria, dando grande popolarità al progetto.

Sarà proprio questo il punto? Servono gli attoroni per far parlare bene di un progetto fuori dall’ordinario? L’equazione non è sempre così automatica, e infatti in un altro recente film italiano di genere, Veloce come il vento, di Matteo Rovere, non è bastato Stefano Accorsi a portare in sala il giusto numero di spettatori.

L’invito è quello di andare a vedere questo tipo di film, per dare un segnale ad artisti, produttori e investitori. Il cinema italiano ha la possibilità di crescere e ritornare coraggioso e creativo come una volta, ma senza il pubblico il banco piange.

Luca Vizza

Appassionato di web, social e cultura pop. Amo in particolare il favoloso mondo di Youtube, il buon cinema, il web marketing e la carbonara scientifica. Villain work in progress.
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